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«In Calabria e in Sicilia ci sono paesi da sottosviluppo»

ROMA «Tutti i più grandi Paesi, dagli Usa alla Corea, hanno iniziato la fase di sviluppo attraverso lo Stato. Se questo lo ignoriamo e continuiamo a dire che oggi domina la cultura del mercato a tu…

Pubblicato il: 13/03/2018 – 12:45
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«In Calabria e in Sicilia ci sono paesi da sottosviluppo»
Pasquale Tridico

ROMA «Tutti i più grandi Paesi, dagli Usa alla Corea, hanno iniziato la fase di sviluppo attraverso lo Stato. Se questo lo ignoriamo e continuiamo a dire che oggi domina la cultura del mercato a tutti i costi, e diciamo che al Sud lo sviluppo prima o poi arriverà, siamo ingenui e maliziosi». Lo ha detto Pasquale Tridico, docente di Economia del lavoro, Politica economica all’Università di Roma Tre, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio della Cei, indicato da Luigi Di Maio come ministro del Lavoro e del Welfare di un possibile governo M5S. «L’Italia del Sud – ha aggiunto Tridico – è stata veramente troppo trascurata. Si vive una situazione di assoluto degrado e negligenza con tassi di povertà e disoccupazione altissimi. Al Meridione a livello regionale, come in Calabria o Sicilia, ci sono paesi da sottosviluppo. È possibile che un governo di un Paese civile non faccia una strategia aggressiva d’investimento e sviluppo per far uscire questo Paese da una situazione decennale a cui è stata condannata? La questione meridionale è molto seria. Se continuiamo a pensare che il Sud del Paese possa uscire dalla sua situazione di grave disoccupazione e sottosviluppo attraverso le forze del mercato siamo ingenui e maliziosi. Lo sappiamo tutti che questo non è possibile. Nella storia del capitalismo moderno nessun Paese è uscito dalla sua condizione di povertà, almeno nella fase iniziale, attraverso le forze del mercato». «Papa Francesco il 23 maggio del 2015 davanti alle Acli – ha concluso Tridico – disse che il welfare non è un costo ma un mezzo per lo sviluppo. Questa frase che raccoglie decine di anni di studi in economia significa una cosa molto importante: cambiare completamente la direzione del paradigma economico al quale abbiamo per anni pensato. Il welfare deve essere un mezzo per lo sviluppo e non un costo. In passato infatti prima del welfare ci si doveva arricchire, bisognava avere i soldi e poi forse si distribuiva qualche centesimo ai poveri».

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