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Oliverio: «Pd colpito da una slavina, ora il rimpasto» – VIDEO

CATANZARO «Per il Pd è stata una slavina dalle Alpi alla Sicilia», così il governatore Mario Oliverio ha commentato, a dieci giorni dallo spoglio, i risultati elettorali che anche in Calabria hanno s…

Pubblicato il: 14/03/2018 – 14:51
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Mario Oliverio (al centro) durante la conferenza stampa

CATANZARO «Per il Pd è stata una slavina dalle Alpi alla Sicilia», così il governatore Mario Oliverio ha commentato, a dieci giorni dallo spoglio, i risultati elettorali che anche in Calabria hanno sancito un tracollo del Partito democratico. Il governatore ha infatti analizzato i risultati elettorali al termine della conferenza stampa conclusiva del progetto “Diteca” (Distribuzione teatro Nord Calabria che coincide con la provincia di Cosenza), realizzato dal Teatro della Ginestra con l’obiettivo di portare il teatro nei piccoli centri e di far incontrare le compagnie professionali calabresi con le comunità.
«Questo è il macrodato oggettivo – ha proseguito nell’analisi politica il governatore –, bisogna poi ricercare ragioni più specifiche e non mi esimo da responsabilità. Mi pare ardito, però, utilizzare un dato del genere per farne una polemica interna. C’è un immiserimento della politica, della rappresentanza di chi dovrebbe far prevalere sempre le analisi oggettive. In passaggi epocali com’è questo che stiamo vivendo, far prevalere le logiche di quartiere è un atteggiamento che denota il decadimento della vita pubblica».
Quanto alle eventuali ripercussioni del voto sul governo regionale, Oliverio è stato netto: «Io sono stato eletto dai calabresi per lavorare: sto cercando di farlo non senza difficoltà perché le condizioni sociali ed economiche della Calabria non erano e non sono semplici, stiamo invertendo un trend e i segnali ci sono. Ho lavorato molto in solitudine, benché rispetto alla gravità della situazione sarebbe stato necessario un soggetto attivo che avrebbe potuto animare e coinvolgere i territori. Abbiamo supplito spesso alla mancanza di questa vita democratica: senza gettare la croce su qualcuno, bisogna però aprire una discussione seria, vera, e per quanto mi riguarda lo farò senza schemi. In questi tre anni difficili ho lavorato in solitudine assieme alla mia squadra che ringrazio. Devo rendere conto, del mio operato, solo ai calabresi: anzi, ricordo a me stesso che il mio certificato di origine sono le primarie. Non sono stato nominato da un’assemblea di partito, ma sono stato designato dalle primarie e anche contrastato. È stato forse il mio peccato originale, ma non dimentico che sono stato insignito dalla sovranità dei calabresi e solo a loro devo rendere conto del lavoro che stiamo portando avanti e sta producendo risultati nell’interesse di tutta la Calabria, non di una parte di essa o di un partito».
Finite le ere Magorno e Renzi nel Pd, la bordata di Oliverio al suo partito appare tutt’altro che casuale. Praticamente mai amato dall’ex segretario nazionale, ma decisamente più in sintonia con l’attuale neosegretario, l’ex ministro Martina, Oliverio non ha esitato a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Anche in tema di rimpasto, dopo che l’elezione alla Camera dei deputati del suo vice Antonio Viscomi certifica l’esigenza di coprire vuoti pesanti: «La giunta va rilanciata – ha ammesso Oliverio –. Sto riflettendo su come farlo mantenendo sempre ferma la bussola che è il bene dei calabresi e non certo l’appartenenza a questa o a quella bandierina. Politici o tecnici? Sarà una giunta che risponde al criterio appena menzionato: io non ho mai abdicato dal fare le scelte in autonomia. Sono io a risponderne, come da dettato costituzionale e da mandato che mi è stato conferito dai calabresi, pertanto mi assumo tutte le responsabilità delle scelte che faccio. Anzi proprio per questo le faccio in piena libertà».

DITECA Diteca? Un successo Il progetto “Diteca” è stato gestito dalla Compagnia Teatro della Ginestra e sostenuto dalla Regione Calabria con fondi Pac 2007/2013 e prevede la realizzazione di tre circuiti in tre aree della Calabria: Nord, corrispondente alla provincia di Cosenza, realizzato dalla Compagnia Teatro della Ginestra; Centro, corrispondente alle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, realizzato dalla Compagnia Porta Cenere; Sud, corrispondente alla provincia di Reggio Calabria, realizzato dalla Compagnia Officine Jonike delle Arti.
Di «esperienza positiva» ha parlato Marco Silani, direttore artistico di Diteca assieme a Dante De Rose, spiegando che si è trattato «di un percorso che ha prodotto qualcosa di eccezionale: una grande sinergia, un’alchimia non solo tra gli operatori ma anche con gli amministratori ospitanti, entusiasti delle incidenze positive che il progetto ha avuto sulle comunità locali tanto che qualcuno ha spostato il viaggio di nozze per poter partecipare alle rappresentazioni».
Il programma “Diteca” area Nord, avviato nel mese di giugno 2017, si è concluso il 10 marzo scorso ed ha coinvolto circa 15 compagnie teatrali, con 42 spettacoli (dal musical alla tragedia, dal teatro ragazzi e per le scuole, alla danza contemporanea attraversando il teatro sociale e soffermandoci alla prosa classica) allestiti in 17 location, oltre 50 artisti tra attori e danzatori, tanti tecnici, con 1 produzione originale e 3 produzioni in esclusiva (4 Passi-Kabaret- Tangoblio) e con 2 spettacoli vincitori di premi nazionali (Maruca e Mana Chuma).
«È stata una sfida – ha aggiunto De Rose – mossa dal grandissimo amore che nutriamo per quello che facciamo: una missione culturale, oltre che d’amore verso il teatro. Siamo arrivati in luoghi anche difficili da raggiungere che non hanno mai visto né piccole né grandi compagnie. Programmare nei piccoli centri e dove non è presente una tradizione di stagioni o rassegne è la vera sfida abbiamo voluto affrontare. Fino ad oggi i risultati ci hanno dato ragione visto che ormai l’obiettivo che ci siamo dati nella previsione del progetto, avere una media spettatori superiore a quella degli spettacoli teatrali nel 2016, è stato anche superata».
Per Oliverio, Diteca è «un esempio concreto che dimostra l’importanza di investire nella direzione delle attività culturali. I protagonisti del progetto sono infatti le Compagnie calabresi attraverso le quali abbiamo consentito ai nostri talenti di esprimersi. Ci siamo dotati di un legge sul teatro – ha aggiunto – e abbiamo investito 30 milioni di euro in tre anni per le attività culturali. L’intenzione è di continuare ad impegnare risorse in questo settore e stiamo infatti per approvare la legge sui borghi che punta al recupero non solo strutturale ma soprattutto della valorizzazione culturale. Questa è la via tracciata per recuperare l’identità regionale da proporre non solo a livello locale ma anche nazionale e internazionale. E il successo e l’attenzione per la Calabria negli ultimi tempi è sempre più crescente, basti pensare al tour operator tedesco che ha scelto la Calabria come meta turistica da proporre e il successo ottenuto al Mitt di Mosca e all’Itb di Berlino. Questa è è la dimostrazione che si può produrre cultura attraverso il teatro e dare serie opportunità ai giovani calabresi».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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