Giornalisti slovacchi in Calabria per indagare sul delitto Kuciak
«Vorrei ringraziare i giornalisti italiani per la solidarietà, sentiamo e percepiamo che non siamo soli». Lo ha detto oggi, alla presentazione in Rai del Prix Italia, Jan Krempasky, collega di Jan Ku…

«Vorrei ringraziare i giornalisti italiani per la solidarietà, sentiamo e percepiamo che non siamo soli». Lo ha detto oggi, alla presentazione in Rai del Prix Italia, Jan Krempasky, collega di Jan Kuciak, il giornalista slovacco ucciso con la fidanzata il 25 febbraio, che stava indagando sugli affari della ‘ndrangheta nel suo Paese. Krempasky, redattore in Slovacchia del quotidiano Sme, «l’equivalente del vostro Corriere della sera», è venuto in Italia con un collega per seguire la pista della ‘ndrangheta: «Volevamo cercare di comprendere quale ruolo potrebbe avere avuto Antonino Vadalà (l’imprenditore fermato e poi rilasciato in Slovacchia con altri sei italiani in merito ai delitti, appena riarrestato nel corso di un’operazione antidroga della procura di Venezia, ndr), il suo collegamento con la ‘ndrangheta e cosa vuol dire ‘ndrangheta. Per questo siamo andati in Calabria, abbiamo parlato con Michele Albanese (giornalista sotto scorta perché finito nel mirino, per le sue inchieste, della criminalità organizzata) e il procuratore Gaetano Paci. A Bova Marina, la cittadina calabrese da dove viene Vadalà, abbiamo parlato anche con suo padre, avevamo un po’ di paura ma ci siamo riusciti. E lui naturalmente ha detto che sono tutti innocenti. In tutto questo lavoro ci hanno molto aiutato, per capire certe dinamiche, i giornalisti italiani, per questo li ringrazio’». Secondo Krempasky il supporto che stanno ricevendo «ci dà ancora di più la forza di combattere per la democrazia nel nostro Paese, dove c’è il rischio che il nostro governo non abbia solo collegamenti con la mafia calabrese ma anche con quella slovacca, che è crudele allo stesso modo. Le proteste di piazza degli ultimi giorni sono le piu’ grandi avute dal 1989, quando c’è stata la nostra “rivoluzione di velluto”. La gente vuole un vero cambiamento, vuole le elezioni». Intanto il premier slovacco Robert Fico ha già annunciato le sue dimissioni, che seguono quelle dell’ex ministro dell’Interno Robert Kalinak, ma probabilmente per ora non si andrà a nuove elezioni.