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«Duecento milioni di euro “sprecati” per le aree interne»

Interrogazione di Carlo Guccione a Oliverio. «Nessun progetto è stato avviato»

Pubblicato il: 04/04/2018 – 16:44
«Duecento milioni di euro “sprecati” per le aree interne»

COSENZA «Duecento milioni di euro  (192 fondi Fesr, 8 milioni fondi Psr) per la Strategia regionale per le Aree Interne da poter utilizzare in vari ambiti: la tutela e la valorizzazione delle aree territoriali e del patrimonio culturale e artistico; servizi di inclusione per le persone svantaggiate; sostegno al credito delle imprese e aiuti per gli investimenti delle micro e piccole imprese artigianali; integrazione tra imprese culturali, artistiche e agroalimentari; formazione, incubazione e networking di imprese sociali; potenziamento dei collegamenti locali  e collegamento con ospedali, stazioni, aeroporti, scuole. Si tratta di alcune tipologie di interventi previsti dalla Strategia regionale per le Aree Interne. Ma nonostante siano  trascorsi oltre due anni e mezzo dall’approvazione della delibera n. 490 del 27/11/2015 (“Politica di Coesione 2014/2020. Approvazione Strategia regionale per le Aree interne della Calabria (SRAI) e individuazione area progetto per la Strategia nazionale per le aree interne del Paese (Snai)”), non risulta essere stato ancora avviato nessun progetto, né utilizzati i duecento milioni di fondi comunitari disponibili».
Ad affermarlo il consigliere regionale Carlo Guccione che ha inviato una interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio per sapere quali iniziative urgenti intende adottare affinché «vengano concretamente avviati i progetti per le dieci Aree interne individuate dalla Regione Calabria utilizzando le importanti risorse comunitarie previste alla luce del fatto che manca un anno e mezzo alla fine della legislatura regionale e le condizioni delle popolazioni che vivono in queste aree sono di emarginazione e forte disagio sociale ed economico».
Queste le dieci aree della Strategia regionale per le Aree Interne individuate: Pollino occidentale, Pollino orientale, Sila orientale, Valle dell’Oliva, Presila catanzarese, Reventino-Savuto, Serre calabresi, Versante Ionico-Serre, Aspromonte, Area Grecanica.
«La Regione Calabria ha aderito alla Strategia nazionale per le Aree Interne per il contributo che queste possono dare alla ripresa economica e sociale del Paese per offrire nuove opportunità di lavoro, migliorare la dotazione della qualità dei servizi collettivi, accrescere l’inclusione sociale e ridurre i costi dell’abbandono del territorio. Basta pensare che l’80% del territorio regionale – è scritto nell’interrogazione – è costituito da Aree interne così come classificato sulla base della distanza dai centri di offerta dai servizi essenziali (sanità, istruzione, mobilità). Su queste aree vive la metà della popolazione regionale e sono strategiche per l’offerta di beni e servizi ecosistemici (aria, acqua, territorio, foreste)».

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