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JONNY | Sacco chiede il rito abbreviato

L’ex governatore della Misericordia è a processo per l’accusa di aver illecitamente gestito il centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. I legali di don Scordio, invece, non hanno chiesto alcun …

Pubblicato il: 10/04/2018 – 19:29
JONNY | Sacco chiede il rito abbreviato

ISOLA CAPO RIZZUTO Ha chiesto di esser giudicato con rito abbreviato condizionato alla produzione di documenti difensivi e all’escussione di due testi l’ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, Leonardo Sacco. Assistito dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Francesco Verri, Sacco – accusato di avere illecitamente gestito il centro accoglienza migranti di Isola Capo Rizzuto nel quale si sarebbero infiltrate le cosche locali – ha chiesto il rito abbreviato condizionato all’escussione di Franco Maiolo, ex vicegovernatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, di Luigi Asteriti, socio della confraternita e di don Claudio Papa, padre dei Rosminiani italiani.
Per i difensori, inoltre, è necessaria l’audizione degli amministratori giudiziari della Misericordia nominati dalla Procura e dal Gip dalle cui relazioni si evince l’esistenza di importanti debiti della Misericordia nei confronti dei fornitori, circostanza che smentirebbe la tesi delle fatture che l’associazione avrebbe gonfiato in modo da creare una provvista di denaro da versare alla criminalità organizzata.
Parecchie sono state le richieste di rito abbreviato e di rito abbreviato condizionato. Alcuni imputati hanno chiesto il rito abbreviato condizionato all’escussione del collaboratore di giustizia Santo Mirarchi.
Il gup Carmela tedesco ha calendarizzato le udienze della fase preliminare del processo Jonny e in merito ai riti alternativi deciderà molto probabilmente giorno 20 aprile.
Non ha chiesto rito alternativo don Edoardo Scordio, accusato con Sacco di essere artefice degli illeciti al Cara di Isola.
Ammesse le parti civili che hanno fatto richiesta: Antonio Frustaglia, imprenditore nella ristorazione, ex presidente (dimissionario) del consiglio comunale di Isola, rappresentato dall’avvocato Michele Gigliotti, per due capi di imputazione relativi a due episodi di usura e anche per il capo di imputazione relativo all’associazione mafiosa, limitatamente al segmento della cosca operante a Isola Capo Rizzuto; il Comune di Isola Capo Rizzuto – la cui amministrazione è stata sciolta per mafia il 27 novembre 2017 in seguito alle risultanze dell’inchiesta Jonny – e le confraternite della Misericordia di Calabria e di Basilicata, rappresentate dall’avvocato Frank Mario Santacroce. Assenti quali parti civili, al momento, la Regione Calabria e la Prefettura di Crotone. Tra i difensori Francesco Iacopino, Giancarlo Pittelli, Saverio Loiero, Vittoria Aversa, Francesco Catanzaro, Gregorio Viscomi, Sergio Rotundo, Luigi Villirilli, Giuseppe Napoli, Francesco Verri, Tiziano Saporito, Mario Saporito, Gianni Russano, Mario Bombardieri, Vincenzo Cicino.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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