LAMEZIA TERME Sabato mattina gli agenti della squadra mobile di Catanzaro e del Commissariato di polizia di Lamezia Terme hanno eseguito un’ordinanza che dispone la custodia cautelare, emessa dal gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda di Catanzaro diretta dal procuratore Nicola Gratteri, a carico di Pino Strangis, 42 anni e Domenico Chirico, 36 anni, in quanto ritenuti responsabili, in concorso con altri, del reato di tentato omicidio, aggravato dalla metodologia mafiosa, nei confronti di Antonio Villella, avvenuto a Lamezia il 5 dicembre 2008. La misura cautelare applicata agli indagati, sollecitata dal sostituto procuratore Elio Romano, è arrivata a seguito di una condanna a 16 anni di reclusione emessa in abbreviato il 9 giugno 2017.
IL DELITTO Le indagini della squadra mobile hanno permesso di collocare il tentato omicidio nell’ambito della faida di ‘ndrangheta tra la cosca Giampà, alla quale Strangis e Chirico sarebbero affiliati, e quella dei Torcasio-Cerra-Gualtieri della quale faceva parte, invece, Villella. «In particolare – fanno sapere gli inquirenti – Vincenzo Bonaddio, elemento al vertice della cosca “Giampà” all’epoca dei fatti, aveva deciso di dare corso all’omicidio di Villella, poiché ritenuto partecipe dell’omicdio di Pasquale Giampà detto “Buccaccio”, fratello del capo cosca Francesco, detto “il professore”». Il tentato omicidio di Villella suscitò particolare allarme in quanto era avvenuto all’interno di una sala giochi in orario serale e con numerosi avventori all’interno, e la vittima era scampata all’agguato rifugiandosi in un bagno quando furono esplosi i primi colpi. Per gli inquirenti Stragis è stato l’esecutore materiale, mentre Chirico era alla guida della moto usata per arrivare e poi fuggire dal luogo del tentato omicidio. Dopo le formalità di rito Pino Strangis è stato condotto alla casa circondariale di Catanzaro, mentre per Domenico Chirico la notifica è avvenuta nella casa circondariale di Melfi, dove è detenuto per altra causa.
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