REGGIO CALABRIA «Si evince dalla graduatoria del bando regionale per l’autoimpiego che su oltre 1.900 domande circa il 60% non sono state ammesse e che, per la quasi totalità di queste, il motivo dell’esclusione è la violazione dell’articolo 9 dell’avviso, ossia la mancata sottoscrizione di “ogni pagina” di ciascun allegato. Auspico, però, senza voler biasimare alcunché, e lo spero vivamente – asserisce il presidente del gruppo Misto Fausto Orsomarso (foto sotto) – che per una volta la Regione anteponga il buon senso alle forche caudine di un burocratismo esasperato. Escludere, per un tale presunto vizio formale, la valutazione del 60% delle domande presentate da giovani aspiranti imprenditori attualmente senza un impiego, è quantomeno, e a dir poco, inopportuno».
«Possibile – domanda Orsomarso – che la sbandierata lotta alla burocrazia annunciata da Oliverio e che ci trova da sempre convinti assertori, resti alla prova dei fatti lettera morta?».
Ancora: «Perché escludere a priori 1.200 giovani per un errore formale così banale, quando, nondimeno, tutto ciò si poteva evitare fornendo indicazioni preventive chiare e puntuali nell’avviso pubblico e nei singoli allegati?».
Spiega Orsomarso: «Peraltro, è anche facile optare per un’interpretazione più favorevole, visto che, testualmente, alla fine di ciascun allegato, è scritto che il candidato dichiara che le informazioni contenute nel documento sono autentiche; indica il numero di pagine di cui il documento è composto e, soprattutto, “sottoscrive tutto quanto in esso contenuto”, da intendersi, vivaddio!, nella maniera più semplice e lineare possibile e cioè che con la sottoscrizione in calce si sottoscrive tutto il contenuto del documento».
Conclude Orsomarso: «Insomma, un minimo di elasticità! Non solo per facilitare il rapporto cittadini-istituzione dopo le tante delusioni fin qui arrecate, ma anche alla luce della stessa lettera del bando e dei singoli allegati. D’altronde, se errore c’è stato, la Regione è quantomeno corresponsabile. Si trovi una soluzione equa e responsabile».
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