VIBO VALENTIA È stato revocato, dopo la convocazione dei sindacati, lo sciopero nazionale dei lavoratori del settore agricolo, ma è stato confermata «la mobilitazione già proclamata e l’iniziativa prevista per venerdì 15 giugno, alle 10, con presidio di lavoratori davanti la Prefettura di Vibo Valentia, a cui parteciperanno anche partiti, associazioni e movimenti del territorio», per «esprimere solidarietà e vicinanza al giovane Soumayla Sacko, ucciso barbaramente a San Calogero, e condannare con costernazione e fermezza la scelta del Governo di chiudere i porti italiani impedendo di fatto l’approdo alla nave Aquarius con a bordo 629 migranti tra cui minori non accompagnati, bambini e donne incinte». Lo rende noto la Cgil di Vibo Valentia. «Si tratta – è scritto in una nota – di un atto di estrema gravità, che testimonia la deriva razzista che stanno segnando le politiche sull’immigrazione in Italia. La Cgil tutta reputa intollerabile questa situazione in cui l’Italia non si fa garante dei diritti umani universali, salvaguardati dal diritto internazionale, dal diritto marittimo e dalla Carta costituzionale. La nostra mobilitazione pacifica vuole mette al centro le persone e i loro bisogni, lanciando un chiaro messaggio al Governo Nazionale: chiudere i porti significa negare il diritto all’esistenza di bambini, donne e uomini. Allo stesso tempo, come sindacato ci schieriamo al fianco di tutti quei sindaci delle città portuali italiane, fra cui il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che in queste ore hanno dichiarato la propria disponibilità ad accogliere la nave Aquarius e prestare i necessari soccorsi. Apriamo i porti, e restiamo umani».
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