COSENZA Damiano Paletta è uno dei presidenti più vincenti della storia del Cosenza Calcio. Alla guida del club calabrese ha centrato una doppia promozione (dalla Serie D alla Serie B) e ridato entusiasmo a una tifoseria disincantata dopo anni bui di promesse non mantenute e deludenti risultati.
Erano gli anni d’oro del “Cannibale” Mimmo Toscano, allenatore giovane e poco conosciuto, e del direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, oggi uomo mercato del Milan.
Paletta nel 2009 ha lasciato il club, ma ha sempre continuato a seguire il Cosenza: allo stadio e in tv. Lo ha fatto animato dalla solita passione, quella che gli ha consentito di superare ostacoli che sembravano insormontabili, trascinando fuori dalle sabbie mobili il club rossoblù.
E sabato a Pescara ci sarà: «Una sensazione unica, impossibile da raccontare. Conquistare la Serie B – confessa Paletta ai microfoni de L’altroCorriere Tv – è un obiettivo alla portata della squadra di Braglia, speriamo l’anno prossimo di giocare il sabato».
«Nelle due gare disputate contro il Sudtirol – continua – abbiamo sofferto troppo, ho avuto paura. Poi l’esperienza di Braglia ha fatto la differenza: è un giocatore di scacchi, fa le mosse giuste al momento giusto. Vedi Baclet. Quando entra è decisivo».
E poi una chiosa sul pubblico: «È il vero socio del presidente Guarascio. Nella gara al San Vito-Marulla contro il Sudtirol è stato decisivo, un tifo che merita altre categorie. Negli anni della doppia promozione è stato il 12esimo uomo in campo, un fattore determinante».
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