REGGIO CALABRIA «I dati sulla povertà, che pesano sempre più come un macigno sulla condizione sociale in Calabria, destano diffusa inquietudine e preoccupazione anche rispetto agli interventi strutturali che si sarebbero dovuti approntare ma che non sono stati neanche abbozzati».
È quanto dichiara il consigliere regionale Alessandro Nicolò.
«L’ultimo rapporto Istat sulla Calabria – afferma – è dunque anche la cifra del sostanziale naufragio della politica regionale, del fallimento dell’azione della giunta e dello sfilacciamento della maggioranza di centrosinistra che pur aveva ricevuto un consenso plebiscitario alle ultime consultazioni. Oggettive evidenze che pongono ormai sull’orlo del precipizio il futuro dell’attuale compagine politica al governo della Regione».
«Prima sotto traccia – prosegue – ora sono esplose profonde contraddizioni rispetto ad una maggioranza che non riesce a garantire neanche la governance dell’Aula e la stessa agibilità dei lavori consiliari. Tanto da dover riscontrare da tempo in ogni seduta di Consiglio l’assenza di numero legale che impedisce l’approvazione di leggi e provvedimenti importanti nell’interesse dei calabresi».
«Liquefatta, volatilizzata, la coalizione di centrosinistra è ormai inesistente. Figurarsi se un governo dilaniato da questioni tutte interne, possa occuparsi dei veri problemi della Calabria che assillano il tessuto economico, produttivo e occupazionale o possa anche solo pensare a progetti importanti rispetto a logiche che riguardano obiettivi strategici» – sottolinea l’esponente politico.
«In questi anni, una delle preoccupazioni del governo regionale di centrosinistra è stata quella di mutare la composizione della giunta con il continuo ricorso a figure esterne, segnale di una politica rinunciataria rispetto alle proprie prerogative e che ha abdicato alla centralità che pur dovrebbe rivestire nel governo dei processi. Se l’Esecutivo è composto tutto da assessori esterni – evidenzia – significa che si è completamente smarrito il primato della politica».
«Il ricorso a tecnici, ovvero figure non elette dal popolo – la cui indennità all’anno ammonta complessivamente per la giunta (composta da sette assessori esterni) a 1.344.000,00 euro, senza considerare i costi aggiuntivi relativi agli apparati e strutture di supporto – dovrebbe costituire l’eccezione e non la regola rispetto a progettualità specifiche o in merito alla soluzione di particolari problemi. L’effetto di tali scelte – continua – incide sul Bilancio del consiglio regionale, incrementandone notevolmente i costi di gestione, peraltro certificando anche l’incapacità politica di esprimere classe dirigente».
«L’attuale legislatura – conclude l’esponente del partito di Giorgia Meloni – già marchiata dall’irresponsabilità, è caratterizzata solo da operazioni-immagine che lasciano irrisolte le grandi questioni, dalla sanità all’ambiente, dai trasporti al turismo, dalle infrastrutture alle politiche sociali. Sono tanti i problemi e i disagi che quotidianamente vivono i nostri cittadini in Calabria, la regione più povera d’Italia che sprofonda sempre di più negli abissi».
BEVACQUA: «TANTO IL LAVORO FATTO DALLA MAGGIORANZA» A Nicolò risponde Domenico Bevacqua, consigliere regionale del Pd: «Leggo con attenzione e interesse la nota del collega Nicolò che, da esponente della minoranza consiliare, esercita il mandato di opposizione che gli pertiene, ma ritengo francamente poco obiettivo il suo giudizio sull’attuale legislatura regionale – dice Bevacqua –. Ho avuto modo, in questi anni, di apprezzare la sua correttezza istituzionale, nonché la puntualità e chiarezza dei suoi interventi: sento, però, il dovere di rammentare all’esponente di FdI non solo quanto la gestione ereditata abbia inciso sulle possibilità di intervento della maggioranza attuale ma, soprattutto, quanto il Consiglio sia stato in grado di approvare in termini di programmazione e di normative che la Calabria attendeva da anni, se non da decenni. Quando penso alla nuova legge urbanistica, al Qtrp, alla legge sui rifiuti, al consumo di suolo zero, al testo unico sui trasporti locali, alla normativa sul servizio idrico integrato – aggiunge il consigliere regionale dem –, so di riferirmi a scelte che avranno bisogno di tempo per essere percepite, ma so bene che nel tempo incideranno e in maniera profonda. Così come non si può disconoscere il cambio di passo sulla gestione dei Fondi Ue, riconosciuto da tutti gli istituti accreditati, e che ascrive un merito indubbio al presidente Oliverio e all’esecutivo da lui guidato. Sono perfettamente cosciente dei mali e delle criticità che affliggono la nostra terra, così come non esito a riconoscere i limiti registrati dall’azione della maggioranza regionale. Inviterei, in conclusione, Nicolò a considerare meglio il lavoro prodotto dal consiglio regionale, nonché a soffermarsi sulle attività dall’esecutivo, fra le quali, ultima in ordine di tempo, spicca la conclusione dei lavori sulla diga del Menta (bloccati nel 2011 e ripresi nel 2015) che, finalmente, garantirà l’approvvigionamento idrico della sua città».
x
x