CATANZARO «Non ci sono ragioni per interrompere questa legislatura regionale». Lo dice il consigliere regionale del Pd, Michele Mirabello, all’Agi, con riferimento all’attuale situazione politica alla Regione, caratterizzata dalla vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo il governatore, Mario Oliverio. «Siamo certi – prosegue Mirabello – che il presidente Oliverio sia una persona retta e al di sopra di ogni sospetto, vale poi sempre il principio giuridico dell’innocenza fino a prova contraria, e il presidente continuerà la sua battaglia nelle sedi opportune. La giustizia quindi, ovviamente, farà il suo corso, ma questa legislatura regionale ha tutte le condizioni per poter continuare. Del resto, il Consiglio regionale è nella pienezza dei suoi poteri, visto che – rileva il consigliere regionale del Pd – il 19 dicembre ha votato il provvedimento più importante, il Bilancio di previsione, e questo la dice lunga sulla volontà di portare a conclusione quest’esperienza di governo. Ho sentito l’opposizione parlare di rischio di una lenta agonia, ma se si approva il Bilancio mi sembra che non sia affatto così». Secondo Mirabello:«Sarebbe inutile negare una difficoltà, che nasce dal fatto che il presidente fisicamente non può muoversi con facilità, ma è un tema che si discuterà nelle sedi opportune e comunque non comporta la necessità di porre fine alla legislatura. Ai colleghi dell’opposizione ricordo che nella scorsa legislatura, davanti a fatti ben più gravi non si arrivò comunque alla conclusione anticipata della legislatura. Inoltre, nell’ultimo Consiglio regionale l’opposizione si è già pronunciata con una posizione garantista». Il consigliere regionale del Pd quindi osserva: «La fase attuale è obiettivamente difficile e complessa, ma non parlerei nemmeno della necessità di una rilancio, perchè c’è un’azione di governo che sta dispiegando già pienamente i suoi effetti, basti pensare al tema della spesa dei fondi comunitari, sul quale c’è stata un’inversione di tendenza rispetto alle negatività del passato. Non vedo dunque – conclude Mirabello – le ragioni per cui, pur in una situazione complessa, si debba interrompere un buon lavoro fatto e in atto per la Calabria».
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