Catanzaro, il "sonno agitato" del palazzo comunale

CATANZARO Il “sonno agitato” del Comune di Catanzaro. la lunga pausa natalizia a palazzo De Nobili sta per concludersi tra le preoccupazioni sempre più palpabili per l’inchiesta della magistratura sui lavori delle commissioni e su presunti rimborsi “gonfiati” alle ditte per le assenze dei dipendenti/consiglieri, le fibrillazioni nella maggioranza che si trascinano dalle Provinciali e si proiettano sulle prossime competizioni elettorali, le dimissioni di presidenti di commissione per le motivazioni più svariate, l’impasse anche amministrativo dell’ente, al punto che il prossimo consiglio comunale dovrebbe tenersi a fine gennaio, oltre un mese e mezzo dopo l’ultima seduta. Insomma, non è un clima particolarmente entusiasmante, quello che si respira nei corridoi del Comune capoluogo. A occupare la scena in questi giorni le vicende – di diverso tipo – legate alle commissioni. A occupare l’ultima scena, in particolare, è stato il capogruppo di “Officine del Sud”, Giuseppe Pisano, che ha annunciato di aver protocollato le sue dimissioni da presidente della commissione bilancio, affari generali: Pisano ha parlato «scelta di natura strettamente personale», motivata dai «molteplici impegni dovuti al mio contestuale incarico di consigliere provinciale, mandato conferitomi dal corpo elettorale degli amministratori del territorio nella tornata del 31 ottobre scorso. Da quel momento in poi l’impegno amministrativo a Palazzo di Vetro – ha rimarcato Pisano in una nota nella quale ha anche elencato i risultati della sua attività alla guida dell’organismo consiliare – ha notevolmente aumentato la mole di lavoro che, ritengo, di aver portato avanti in maniera instancabile, durante questi mesi, anche a Palazzo De Nobili. Questo carico di impegni aggiuntivi, del quale ero perfettamente consapevole una volta accettata la candidatura alla Provincia, non mi consente, tuttavia, di svolgere così come ho fatto finora il mio incarico di presidente di una importante commissione consiliare che, in Comune, assorbe il maggior numero di pratiche». Negli ultimi mesi sono stati tre i presidenti di commissione che si sono dimessi dall’incarico: prima di Pisano qualche giorno fa – riferiscono fonti accreditate del Comune – analoga decisione l’avrebbe adottata anche Enrico Consolante, presidente della Commissione Attività economiche, anche se Consolante non avrebbe protocollato sua decisione. Per quanto nella maggioranza ci si sforzi di non enfatizzare e non caricare di significati politici queste dimissioni, secondo molti osservatori politici sono il segnale di una situazione di malessere nella coalizione che sostiene il governo del sindaco Sergio Abramo. In più, gli stessi osservatori politici non possono fare a meno di rilevare la coincidenza tra questi episodi e l’indagine in corso della Procura di Catanzaro sui rimborsi “gonfiati” alle ditte per le assenze di quei dipendenti che sono anche consiglieri comunali, indagine che – ormai non lo nascondono più nemmeno i consiglieri comunali – stanno suscitando apprensione e rallentando ancora di più la produttività degli organismi consiliari. In tutto questo contesto, si inerisce anche il perdurante stop alle sedute del Consiglio comunale, uno stop dettato anche da ragioni politiche, quelle di una maggioranza intenzionata a far decantare le tensioni emerse negli ultimi mesi del 2018: domani, comunque, è in programma la prima conferenza dei capigruppo dopo la pausa natalizia, probabile che entro fine mese saranno convocati due consigli comunali. Ma questo non elimina l’immagine del lungo letargo al Comune di Catanzaro: un letargo peraltro anche travagliato.

a. cant.