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Assolto in Appello l'imprenditore Pietro Fotia

REGGIO CALABRIA È stato assolto in appello l’imprenditore Pietro Fotia, il maggiore e più noto dei tre fratelli che dalla Calabria hanno progressivamente colonizzato il settore delle costruzioni e de…

Pubblicato il: 18/01/2019 – 9:35
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Assolto in Appello l'imprenditore Pietro Fotia
REGGIO CALABRIA È stato assolto in appello l’imprenditore Pietro Fotia, il maggiore e più noto dei tre fratelli che dalla Calabria hanno progressivamente colonizzato il settore delle costruzioni e del movimento terra nel Savonese. Condannato in primo grado abbreviato a un anno e dieci mesi per intestazione fittizia di beni insieme ai fratelli Francesco e Donato e al nipote Giuseppe Criaco, puniti all’epoca con 1 anno e 8 mesi di carcere con pena sospesa, sono stati assolti in secondo grado, ottenendo anche la restituzione dei beni in sequestro. Si tratta delle società Pdf e Seleni, ritenute da inquirenti e investigatori solo “scatole di cartone” necessarie per occultare la presenza dei Fotia e della loro storica azienda, la Scavo.ter, in una lunga serie di lavori privati e soprattutto pubbici, come i cantieri per il raddoppio della ferrovia nell’estremo Ponente ligure, o quelli aperti su commissione di Comune e Provincia di Savona, nonché di altre piccole amministrazioni comunali come Vado Ligure, delle Autorità portuali di Savona e Genova, del porto di Imperia e di società pubbliche come “Sviluppo Genova”. Nonostante i suoi esponenti non abbiano mai avuto condanne per mafia, la famiglia Fotia è più volte finita al centro di inchieste di diverse Dda, sia per i legami di parentela, sia per le frequentazioni che li legano alle ‘ndrine di Africo. Per questo in passato la Dia aveva chiesto e ottenuto il sequestro delle società oggi restituite ai Fotia, create – evidenziavano gli investigatori – proprio in contemporanea alla proposta per l’irrogazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a carico dei fratelli Fotia, nonché di sequestro delle società a loro riconducibili. Un’istanza rigettata dal Tribunale, ma rispedita al mittente dalla Cassazione, il cui iter – è l’ipotesi degli investigatori – avrebbe dato modo ai Fotia di far sparire il proprio enorme patrimonio societario.

a. c.

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