COSENZA «Il mancato inserimento del Parco della Sila tra i siti patrimonio dell’Unesco limita seriamente il futuro sviluppo dei territori che ricadono nell’area e che proprio sulla valorizzazione delle risorse naturali poggiano la loro strategia di crescita socio-economica». Lo afferma, in una nota, il segretario generale di Fai Cisl Calabria, Michele Sapia che su questa decisione si dice «fortemente amareggiato». «Non trova alcun fondamento – aggiunge – la motivazione offerta dal Consiglio direttivo dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Uicn) per giustificare l’esclusione di una zona che per pregi ambientali e naturalistici non è seconda ad altre aree del Paese». L’Uicn aveva segnalato che il Parco della Sila ha già ottenuto dal 2014 il riconoscimento di “Riserva della biosfera Unesco”. “«Questo aspetto – rilancia a questo proposito Sapia – semmai rappresenta un elemento di forza per sostenere la candidatura di un territorio che merita la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni e che attraverso l’inserimento nella lista delle aree patrimonio dell’Umanità avrebbe visto certificarne la rilevanza». «Questa bocciatura – aggiunge – danneggia soprattutto le popolazioni, i lavoratori e gli operatori economici in particolare del comparto agricolo e forestale». «Ma oggi – propone Sapia – non possiamo fermarci ma ripartire proprio dal riconoscimento della “Riserva biosfera”. Ce ne sono 580 nel mondo». «È necessario – conclude il segretario generale di Fai Cisl Calabria – far sentire forte la voce dei territori coinvolgendo meglio le comunità che ci vivono e l’opinione pubblica per ottenere questo importante riconoscimento. Occorre ripartire insieme per sostenere il valore delle aree rurali e montane, il rispetto dell’ambiente e in particolare il valore del presidio umano. La Fai Cisl Calabria è pronta a dare il suo contributo in questa importante sfida che riguarda tutto il territorio regionale».
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