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Lamezia, non ci fu estorsione al chiosco: tre assoluzioni in Appello

Riformata la sentenza di primo grado. Solo una condanna (a 1 anno e 6 mesi)

Pubblicato il: 30/01/2019 – 19:05
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Lamezia, non ci fu estorsione al chiosco: tre assoluzioni in Appello
CATANZARO La Corte di appello di Catanzaro ha riformato una sentenza emessa dal gip di Lamezia Terme nei confronti di giovani lametini accusati di un’estorsione in danno del titolare di un chiosco a Sant’Eufemia di Lamezia. In primo grado gli imputati erano stati condannati rispettivamente a 4 anni Concetto Trovato, e a 2 anni Mirco Pagliuso, Marco Prasti e Gigi Samele. La Corte di Appello di Catanzaro ha rideterminato la pena a un anno 1 e 6 mesi nei confronti di Concetto Trovato (che rispondeva anche di danneggiamento e minaccia, assolvendolo dal reato estorsivo), difeso dall’avvocato Antonio Larussa. Assolti perché il fatto non sussiste Marco Prasti, difeso dall’avvocato Salvatore Cerra, Mirco Pagliuso, difeso da Larussa, e Gigi Samele, difeso da Renzo Andricciola.
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