CATANZARO «Come tutti il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha diritto di manifestare liberamente il suo pensiero, che rispettiamo ma non condividiamo, in quanto fuori della realtà a proposito del nostro operato politico-istituzionale». Lo affermano, in una nota, i parlamentari Bianca Laura Granato e Paolo Parentela, in replica alle recenti dichiarazioni di Abramo che ha accusato i due esponenti M5s di non tutelare la città capoluogo della Calabria. «Il sindaco di Catanzaro – spiegano Granato e Parentela – è solito rifugiarsi in un campanilismo di maniera, che non c’entra nulla con la difesa e la promozione del territorio. In merito alla direzione interregionale dell’Agenzia delle Dogane, è sotto gli occhi di tutti che ci siamo impegnati con fermezza, evitando strumentali guerre di quartiere, perché a Catanzaro sia riconosciuta la sede che le spetta. Questo Abramo lo sa, ma ci passa sopra per ragione di partito, come se non fosse il sindaco di tutti. Inoltre egli ignora con dolo il nostro intervento per rimediare ai danni delle piogge dello scorso ottobre, grazie al quale, insieme ai colleghi dei gruppi 5stelle di Camera e Senato, abbiamo ottenuto oltre 10 milioni di fondi statali per tutte le aree colpite in Calabria. Se non bastasse, da ultimo il ministro Danilo Toninelli ha firmato un decreto che assegna alla Calabria quasi 167 milioni per il trasporto pubblico locale, anche ferroviario». «Abramo – proseguono i parlamentari 5stelle – dimentica poi gli oltre 2 milioni che abbiamo avuto per consentire alla Provincia di Catanzaro, di cui è presidente, di predisporre i piani per la sicurezza di scuole e strade. Parlare è un’arte facile, ma bisognerebbe mantenere equilibrio e rispetto della verità, anche quando si è avversari politici». «Ancora, ricordiamo al nostro sindaco – sottolineano i 5stelle – che sull’integrazione tra il policlinico universitario e l’ospedale pubblico di Catanzaro non siamo contrari in assoluto. Vogliamo soltanto che in proposito ci sia un’attenta verifica di tipo legislativo, organizzativo e di bilancio, perché il policlinico Mater Domini, le cui responsabilità sulla fine Fondazione Campanella sono note e innegabili, non fagociti l’ospedale Pugliese-Ciaccio. Oltretutto, già la relazione conclusiva della commissione ministeriale Serra-Riccio – concludono Granato e Parentela – riferiva di uno sbilanciamento di risorse regionali a favore del Mater Domini, che peraltro dall’anno 2012 riceve maggiori sostanze dalla Regione al di fuori di quanto consentito dalla legge, in totale per una sessantina di milioni».
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