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“Romeo e Giulietta” al Politeama di Catanzaro, quando la poesia danza sulle punte
CATANZARO «Chiamami solo amore, e sarò ribattezzato». La più grande storia d’amore che la letteratura abbia visto danzare sulle punte diventa leggiadra poesia sul palcoscenico del teatro Politeama di…
Pubblicato il: 18/02/2019 – 18:14
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CATANZARO «Chiamami solo amore, e sarò ribattezzato». La più grande storia d’amore che la letteratura abbia visto danzare sulle punte diventa leggiadra poesia sul palcoscenico del teatro Politeama di Catanzaro – Mario Foglietti, grazie alla bravura del Balletto di Milano che ha regalato ad un pubblico particolarmente attento un altro spettacolo straordinario di questa stagione messa in piedi da sovrintendente Gianvito Casadonte.
Una sinfonia di oro e argento domina la scena: sono gli splendidi costumi delle due famiglie rivali simboleggiate dai due colori, che valorizzano coreografia ricca di intensità. Lo sfavillante oro dei Capuleti brilla nella festa in cui si conoscono i due giovani amanti che si incontreranno nuovamente sotto la dimora di Giulietta. La scenografia è ispirata alla Città di Verona, alle sue atmosfere e architetture: sul palco, un’idea scenica stilisticamente verista e nella coreografia la ricchezza dei passi disegna le danze d’assieme, mentre la ricerca di un’estetica minuziosa si accentua nei passi a due. Ma i virtuosismi classici si fondono con armonia con espressioni moderne rivelando l’eccezionale padronanza della tecnica.
Autori di questa versione coreografica sono due giovani professionisti della compagnia, cresciuti all’interno della stessa e già amati e apprezzati dal pubblico che segue la danza: Federico Veratti, autore di coreografie e costumi, Marco Pesta per l’impianto scenografico. Ambasciatore della danza italiana nel mondo, il Balletto di Milano è tra le compagnie più prestigiose. Riconosciuto da Mibact, titolare di Riconoscimento di Rilevanza Regione Lombardia e sostenuto dal Comune di Milano, il Balletto di Milano svolge la propria attività nei maggiori teatri italiani e all’estero dove è presente in teatri ed istituzioni di primo piano in Francia, Spagna, Regno Unito, Svizzera, Estonia, Lettonia, Finlandia Russia, Norvegia e Marocco. La Compagnia vanta un organico formato da danzatori diplomati presso le migliori Accademie internazionali.
Quella andata in scena ieri sera, è una nuova lettura del balletto ispirato dalla tragedia di Shakespeare su musica di Tchaikovsky, più contaminata da una plasticità del movimento che a volte esce dallo schema rigido della danza classica accademica. Del resto, lo stesso Pesta aveva garantito “lo spettatore che si alzerà dalla poltrona uscendo dal teatro potrà dire di aver visto qualcosa di nuovo”. E molto bello.
Maria Rita Galati redazione@corrierecal.it
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