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"Movida lametina", revocato l'obbligo di dimora per due

Per il Gip, proprietario e dipendente di un locale sono intervenuti nella rissa solo per «salvaguardare l’incolumità propria e dei clienti»

Pubblicato il: 17/03/2019 – 9:20
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"Movida lametina", revocato l'obbligo di dimora per due
LAMEZIA TERME Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, dott.ssa Emma Sonni, ha accolto l’istanza di revoca delle misure cautelari presentata dall’avvocato Armando Chirumbolo, legale di fiducia di Massimiliano Arzente e Luca Caruso. Il Gip, letta l’istanza del Legale ed all’esito degli interrogatori, ha ritenuto, in particolare, che l’intervento di Arzente Massimiliano Arzente, titolare del locale Proud Mary, e di Luca Caruso, dipendente del locale medesimo, «sia stata dettata solo dalla necessità di salvaguardare l’incolumità propria e dei clienti del locale a fronte della condotta gravemente aggressiva ed intimidatoria dei tre soggetti, già resisi responsabili di un brutale pestaggio in danno del malcapitato Scardamaglia», e, pertanto, ha disposto la revoca dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e del divieto di allontanamento dalla propria abitazione nelle ore notturne. Arzente e Caruso erano rimasti coinvolti nella rissa in corso Numistrano a seguito della quale è scattata l’operazione “Movida lametina”.
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