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Crotone, l’appello di Pugliese: «Riaprire il castello prima dell’estate»

Il sindaco chiede un intervento risolutivo dopo le rassicurazioni dell’Arpacal. «Danni derivanti dalla chiusura superiori alle spese per la bonifica»

Pubblicato il: 18/03/2019 – 13:36
Crotone, l’appello di Pugliese: «Riaprire il castello prima dell’estate»

di Gaetano Megna
CROTONE Il Castello di Crotone non può continuare a stare chiuso e il sindaco pitagorico lancia un appello alla deputazione calabrese. Ugo Pugliese è preoccupato di come si sta procedendo per restituire l’agibilità del castello Carlo V, chiuso al pubblico da una sua ordinanza del 5 aprile del 2018. L’ordinanza numero 32 è stata emanata in seguito alla denuncia della senatrice pentastellata Margherita Corrado, che chiedeva di fare chiarezza sulla presenza all’interno del maniero di rifiuti industriali impiegati come «materiale inerte e di riempimento». Quelle strane pietre colorate altro non erano che Tenorm, responsabili della produzione del gas radon. Un gas che potrebbe produrre danni seri, se presente in quantità pericolose. Dopo un anno di attesa sono arrivati i risultati di un’indagine diagnostica eseguita dall’Arpacal. Nelle conclusioni del report effettuato dall’Arpacal si legge che «come si aspettava» la presenza del radon all’interno delle strutture «è assolutamente in linea con i livelli che abitualmente si registrano in atmosfere esterne».
Secondo quanto riferito dal tecnico dell’Arpacal che ha redatto il report, anche all’esterno i livelli di radon «non sono pericolosi». È ovvio, però, che prima di riaprire il castello al pubblico deve essere risolto il problema del Tenorm per il quale sono interessati due ministeri: il Mibac e Ambiente. 
Il sindaco di Crotone, quindi, fa appello alla deputazione calabrese tutta, perché facciano un intervento di sollecitazione soprattutto al Mibac. «Crotone – ha detto Pugliese – non può permettersi il lusso di mantenere il castello chiuso anche per la prossima stagione».
Potrebbe esserci un problema di soldi da destinare alla bonifica, ma secondo Pugliese «il danno che Crotone subirebbe mantenendo il monumento chiuso sarebbe di gran lunga superiore alla spesa necessaria per effettuare l’intervento di bonifica». 
La superfice interessata alla presenza di Tenorm non è vasta e l’intervento non dovrebbe richiedere tempi lunghi. C’è solo bisogno di un atto di buona volontà. In città, intanto, si racconta che il Mibac abbia nominato un esperto per effettuare carotaggi ed altri esami e che nelle attività di questo tecnico non ci sia stato il coinvolgimento della Prefettura, che ha la competenza in questa materia.

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