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Migliaia di calabresi ancora nel limbo di “Garanzia Giovani” e “Dote lavoro”

A Cosenza sit-in di protesta per la mancata erogazione dei fondi relativi alle politiche attive e dell’occupazione giovanile. Sotto accusa le lungaggini (e il silenzio) della burocrazia calabrese

Pubblicato il: 13/06/2019 – 17:00
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Migliaia di calabresi ancora nel limbo di “Garanzia Giovani” e “Dote lavoro”
COSENZA La protesta di giovedì mattina all’Italiana Hotel di Cosenza, in via Panebianco, ha visto in prima linea decine di persone unite dal grido di «adesso basta» e dalla richiesta di avere delle risposte chiare dalla Regione sulla persistente, mancata erogazione dei pagamenti relativi ai progetti “Dote Lavoro” e “Garanzia Giovani”. Stato di agitazione mobilitazione permanente, dunque, per una vera e propria congestione delle politiche attive e del mercato occupazionale giovanile provocata dalle lungaggini della burocrazia regionale calabrese. Un disagio, oltre che un danno per migliaia tra giovani, persone in stato di povertà ed aziende che hanno partecipato ai bandi. Secondo i dati diffusi, il problema riguarda in Calabria 12mila beneficiari sopra i trent’anni che hanno risposto all’avviso pubblico di dote lavoro e inclusione attiva, 20mila ragazzi aderenti a Garanzia giovani, 6229 aziende che hanno presentato domanda, 2500 famiglie interessate ai corsi d’istruzione e formazione professionale (800 gli adolescenti aventi diritto), e gli enti accreditati (150 in tutta la Regione) per un totale di 1000 dipendenti diretti e 5000 nell’indotto. Il mancato pagamento per i beneficiari dei progetti li catapulta nel “limbo” di un sistema che pare ingessato dal paradosso della macchina burocratica della Cittadella. In molti sono anche quelli che intraprendono i percorsi di tirocinio in accordo con le aziende, in attesa di pagamenti che tardano ad arrivare, tanto da aver spinto alcuni uffici della Regione a “consigliare” alcune aziende «di non assumere con questi bandi perché i fondi sono finiti e i pagamenti non possono essere fatti; e di attendere in attesa che la situazione si sblocchi». Come dichiarato giovedì mattina da Francesco Beraldi, presidente Alf (Agenzia per il lavoro e per la formazione), «le difficoltà riguardano anche le aziende e coloro che hanno già iniziato la fase di tirocinio, ma non ha ancora ricevuto alcun compenso in relazione al periodo che ha già svolto». «Quello che sta avvenendo, oltre che una paralisi delle politiche attive, è un vero e proprio attentato alle legittime aspettative di cittadini i quali si trovano impossibilitati», ha affermato Salvatore Colao, presidente del For.Qual. Sono in migliaia dunque ad attendere dalla Cittadella risposte chiare che ad oggi tardano ad arrivare, una grottesca mancanza di dialogo che si cerca di superare anche attraverso una petizione, che è già arrivata a raccogliere oltre mille firme. (fd)
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