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«Cotticelli riveda il decreto sull'Ota»
di Cgil, Cisl, Uil*
Pubblicato il: 13/07/2019 – 18:06
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In riferimento alla polemica scoppiata concernente la composizione ed il regolamento dell’Organismo Tecnicamente Accreditante (Ota), ed in particolare agli atti amministrativi prodotti, sia dalla Regione Calabria – Dipartimento Tutela della Salute, che dal commissario al Piano di rientro, i sindacati, senza voler entrare in sterili polemiche circa il presunto conflitto di interessi della persona designata quale coordinatore, ritiene di dover intervenire nel merito della vicenda sotto il profilo meramente tecnico.
L’Accreditamento Istituzionale è il processo con il quale la Regione riconosce ai presidi sanitari e socio- sanitari, pubblici e privati, la possibilità di erogare prestazioni per conto del Servizio Sanitario Regionale nell’ambito della programmazione regionale. Questo riconoscimento garantisce ai cittadini che le strutture accreditate siano in possesso degli specifici requisiti di qualità stabiliti dalla Regione.
La Mission dell’Ota dovrebbe essere quella di:
– Promuovere l’adozione di politiche di miglioramento della qualità e di riduzione dei rischi correlati all’assistenza nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private.
– Monitorare l’adeguatezza delle attività erogate, delle risorse e dell’organizzazione delle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, secondo quanto previsto dagli standard regionali e nazionali.
– Promuovere un processo di miglioramento continuo delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie attraverso l’analisi dei risultati sopra menzionati e attraverso la valutazione dell’efficienza delle organizzazioni, dell’uso delle risorse e della formazione degli operatori.
– Verificare che le attività svolte producano risultati congruenti con le finalità dell’organizzazione sanitaria e compatibili con gli indirizzi di programmazione regionale.
– Garantire il funzionamento del sistema di accreditamento istituzionale regionale.
L’iter di accreditamento istituzionale dovrebbe essere uno strumento di lavoro per le aziende pubbliche e private al fine di contribuire a rispondere in modo efficiente ed efficace alle differenti necessita dei cittadini, migliorando la qualità e la sicurezza delle cure e dei servizi, promuovendo tutte le azioni per un miglioramento della fiducia dei cittadini verso le strutture sanitarie e socio sanitarie accreditate nella Regione.
Trattasi pertanto di un organismo che svolge un compito di prioritario interesse pubblico ancora più strategico, specie in presenza, come nel caso della Regione Calabria di un Commissario alla Sanità. Compito fondamentale dovrebbe essere quello del miglioramento dell’utilizzo delle risorse a disposizione, contribuendo a rispondere in modo efficiente ed efficace a migliorare la qualità e la sicurezza delle cure e dei servizi.
Ebbene in tale contesto, certo non ci saremmo aspettati che venisse modificato il regolamento generale dell’Ota consentendo a chi non è dirigente, addirittura di presiederlo. Fatto grave, proprio in considerazione del ruolo strategico che deve assolvere l’Organismo.
Rivolgendoci anche e soprattutto al Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute, ci chiediamo che fine ha fatto il settore accreditamento presente sino a poco tempo fa nell’organizzazione dell’ente con tanto di manifestazioni di interesse avviate e poi sospese.
Riteniamo dover segnalare inoltre al Commissario alla Sanità generale Cotticelli, con il quale ci siamo confrontati in altre occasioni, in maniera sempre aperta e costruttiva, nel rispetto dei ruoli, che una regola basilare delle corrette relazioni sindacali è proprio un confronto preventivo sulle problematiche importanti finalizzato al miglioramento della qualità degli atti.
Ebbene in tale circostanza, sentire preventivamente le organizzazioni sindacali sull’argomento Ota avrebbe probabilmente evitato una polemica che sta assumendo una portata certamente negativa per la sanità Calabrese. Dunque, auspichiamo che il Commissario alla Sanità ritorni sui suoi passi e punti le sue attenzioni su un dirigente di alto profilo, anche proveniente dal mondo delle professioni, oppure su figure istituzionali che certamente non mancano nel mondo della Pubblica Amministrazione calabrese.
Coerentemente con gli effetti scaturiti dalla revoca del Dca che regolamentava il coordinamento dell’Ota, adesso non si può nominare una figura che provenga dallo stesso Dipartimento della Salute, e pertanto non confacente con il principio di terzietà delle funzioni da svolgere da lei enunciato.
*Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp), Elio Bartoletti (Uil Fpl)
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