Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 19:37
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

Duplice omicidio a Corigliano, il vescovo: «La ‘ndrangheta infetta tutto, denunciamo»

Monsignor Satriano: «Cerchiamo percorsi per uscire fuori dalle secche della rassegnazione». Il M5S chiede il potenziamento di polizia e carabinieri

Pubblicato il: 24/07/2019 – 18:13
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Duplice omicidio a Corigliano, il vescovo: «La ‘ndrangheta infetta tutto, denunciamo»
di Luca Latella CORIGLIANO ROSSANO «Quanto accade sotto i nostri occhi non può lasciarci indifferenti, anche se qualcuno, girando la testa dall’altra parte, semplicisticamente afferma che è solo un regolamento di conti tra ‘ndranghetisti». Esordisce così l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano, dopo aver appreso del duplice omicidio consumatosi martedì scorso ad Apollinara. Il presule al momento si trova in Kenya per un viaggio umanitario e nonostante la distanza, non ha voluto far mancare la sua voce. «Il nostro territorio famoso per storia e bellezza – scrive – patria di uomini e donne testimoni di amore e di santità cristiana, non può e non deve far finta di niente, delegando tutto agli ordini inquirenti o, peggio ancora, nutrendo di connivenza i canali sommersi con cui la ‘ndrangheta schiavizza i nostri territori». Nel tentare di risvegliare le coscienze, il l’arcivescovo evidenzia come il «duplice efferato omicidio, volutamente enfatizzato nella sua esecuzione», sia un «chiaro monito a rimanere col capo chino, a non tentare di inerpicarsi per strade proibitive. Un messaggio lanciato all’interno delle relazioni criminali ma anche all’esterno. Come pastore di questa Chiesa – prosegue mons. Satriano – in cui è avvenuto tale evento criminale, ritengo dover interrogare la mia coscienza e quella di coloro che mi sono stati affidati nella cura pastorale. Come credenti, come istituzioni, come uomini e donne di buona volontà, non possiamo rimanere indifferenti, non possiamo e non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia. La ‘ndrangheta ha espugnato da tempo le nostre piazze, i nostri spazi d’incontro e di relazione, infettando tutto con l’illegalità, la droga, l’usura e il pizzo. A volte entra anche nella gestione delle nostre feste. Spazi di vita dove si tenta di decollare con la bellezza e la dignità del vivere sono costantemente sotto attacco, fiaccando la volontà e la forza di chi desidera e sogna una vita migliore». L’arcivescovo di Rossano, poi, invita a non rassegnarsi, a non piegare la testa, a mettersi insieme per costruire percorsi educativi che «ci portino fuori dalle secche della rassegnazione». «Dobbiamo riappropriarci della nostra vita – riporta ancora lo scritto di mons. Satriano – delle nostre strade, delle nostre piazze e lo dobbiamo fare non per noi stessi soltanto ma per i nostri figli, costretti ad “evadere” come da un “carcere” in cui la vita li ha posti. Il male s’incarna, ricordiamocelo, e stritola la speranza con le sue spire venefiche. Il male va combattuto, non da soli, ma con l’aiuto della nostra fede in Dio e di quanti operano a servizio della legalità. Come Davide dinanzi a Golia, siamo chiamati a scagliare il nostro piccolo ciottolo, da protagonisti della nostra storia, certi che l’aiuto desiderato non ci verrà a mancare». L’invito conclusivo del Pastore della Diocesi di Rossano-Cariati è quello di denunciare «chi tenta di rubarci la vita, giorno per giorno» e di ricostruire «comportamenti e atteggiamenti capaci di dare forza e vitalità al vivere sociale. Insieme possiamo». CINQUESTELLE: «MAGGIORE SICUREZZA» Le tristi vicende accadute l’altra notte, sono anche spunto di riflessione per i deputati del M5S, Francesco Sapia ed Elisa Scutellà. Entrambi chiedono «maggiore sicurezza». «A Corigliano-Rossano è urgente il potenziamento del Commissariato di Polizia e del Comando dei Carabinieri per il controllo del territorio», afferma Sapia, che a riguardo ha sollecitato risposta a una specifica interrogazione dello scorso 13 giugno presentata ai ministri dell’Interno e della Difesa. «Si tratta – prosegue il parlamentare – di un’esigenza primaria, per il contrasto e la prevenzione di fenomeni criminali, purtroppo presenti nell’area in questione, innegabili e pericolosi. Ciò è indispensabile per la popolazione e per lo sviluppo economico della Sibaritide, in quanto la maggioranza dei cittadini, che hanno bisogno di risposte forti, è caratterizzata da un’onestà e generosità indiscutibili». Francesco Sapia proverà anche a coinvolgere il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, «sensibile alle necessità della Calabria, in lotta contro il sistema mafioso, capace di penetrare pure, e forse soprattutto, nell’amministrazione pubblica in generale». «Il potenziamento delle forze di polizia – aggiunge la Scutellà, membro della commissione Giustizia della Camera – è una priorità sulla quale sto lavorando da tempo. Di questo ho parlato nel corso dell’incontro con il capo della Polizia Gabrielli, al quale ne seguiranno altri, per fare in modo che il personale di polizia sia incrementato in modo concreto e costante. Abbiamo necessità di presidiare i nostri territori e di farlo attraverso una rete ramificata di forze dell’ordine». La deputata rossanese torna anche sulla questione Tribunale. «Per giungere ad una soluzione quanto mai necessaria – conclude – ho voluto istituire l’Intergruppo sulla Geografia Giudiziaria e grazie a questa mia iniziativa stiamo lavorando su più fronti attraverso un percorso d’inchiesta che credo confluirà nella soluzione più appropriata e consona ad un territorio che ha bisogno più che mai del suo tribunale oltre ad un numero congruo di forze di polizia». (l.latella@corrierecal.it)
Argomenti
Categorie collegate

x

x