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Magna Graecia film festival, è l'ora dell’inno alla vita di Simone Spada

Appuntamento sul palco del MGFF con “Domani è un altro giorno”. La seconda pellicola del regista romano è in concorso alla kermesse catanzarese

Pubblicato il: 02/08/2019 – 17:46
Magna Graecia film festival, è l'ora dell’inno alla vita di Simone Spada

di Maria Rita Galati
CATANZARO «Se un amico non mi invita al suo compleanno non importa, ma se non condivide con me un grande dolore allora mi offendo». Se Oscar Wilde avesse visto il film di Simone Spada “Domani è un altro giorno”, tra i suoi celebri aforismi avrebbe usato questo, che del resto appare dal nulla nella sceneggiatura nella pellicola in concorso questa sera al Magna Graecia Film Festival, presentato stamattina all’Hotel Perla nel Porto, abilmente introdotto da Antonio Capellupo. È lo stesso regista che lo spiega, chiacchierando con i giornalisti parlando di quello che è il suo secondo lavoro da regista, dopo l’apprezzatissimo “Hotel Gagarin”. «Il giorno che dovevamo girare la scena del camerino del teatro con Renato Scarpa, da me fortemente voluto per il ruolo del direttore del teatro questa frase non c’era in sceneggiatura. Mentre provavo con Renato, lui – spiega – con la grazia e l’umiltà che lo rende un grandissimo attore mi ha detto che aveva letto questa frase di Oscar Wilde e ho subito deciso di fargliela dire in scena. Mi sembrava non solo una bella citazione ma anche nel suo contenuto un essenziale descrizione del senso profondo dell’amicizia e del dolore».
Amicizia fraterna, quindi, soprattutto nel momento del dolore ma anche “un inno alla vita” in un film che commuove ma nello tempo stesso fa sorridere, grazie anche alla speciale alchimia che regnava sul set ad opera degli attori protagonisti, la strana e straordinaria coppi di attori bravi e naturali (amici nella vita) – li definisce Spada – Valerio Mastrandrea e Marco Giallini.
Il film si ispira a Truman, una commedia argentina, di Cesc Gay. Il titolo è il nome del cane di Julián (Ricardo Darín), un compagno di vita capace di parlare con lo sguardo.
«Rispetto al film di Gay è diverso – dice ancora – né più bello né meno bello, semplicemente diverso. Quello che c’è da sottolineare, invece, è il lavoro di squadra che è frutto di una complicità che si crea sul set, dove è ognuno svolge un compito diverso ed importante allo stesso modo, e la riuscita infatti è un merito collettivo».
E Simone lo sa bene, alle spalle ha un lungo ed importante percorso di assistente alla regia, una solida gavetta fatta anche con Claudio Caligari. E se lavorando in “Non essere cattivo” ha già incrociato Mastrandrea, con Giallini ha lavorato anche curando la regia di “Rocco Schiavone 3”, la fortunata serie tratta dai libri di Antonio Manzini.
Questa sera dopo il red carpet, tornerà sul palco del MGFF per raccontarci ancora del suo amore per il cinema.
L’appuntamento con la narrazione dei film in concorso continua domani, a mezzogiorno con la conferenza stampa che sarà moderata da Chiara Ferra alla presenza di Paola Tiziana Cruciani e Roberta Mattei per il film “Il grande salto”. Alle 17.30 è prevista la masterclass di Giulia Penna, che tornerà sul palco in serata per la presentazione della serie “Involontaria” con Ugo Vivone e Herbert Ballerina. Prima del film di Giorgio Tirabassi la performance musicale di Teresa De Sio. (redazione@corrierecal.it)

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