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Mgff, un salto di 39 anni per riflettere sulla strage di Bologna

L’occasione è stata offerta dal “Magna Graecia Book Festival”, nel settimo giorno della kermesse cinematografica

Pubblicato il: 03/08/2019 – 12:02
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Mgff, un salto di 39 anni per riflettere sulla strage di Bologna
di Maria Rita Galati CATANZARO Dal 2 agosto 1980 al 2 agosto 2019. Un salto di 39 anni per riflettere su come il caso e il destino possono nelle nostre vite, e soffermarsi su i tanti modi con cui la storia entra dentro le storie delle persone che finiscono per essere involontarie protagoniste di una tragedia. L’occasione è offerta dal “Magna Graecia Book Festival”, nel settimo giorno della XVI edizione dell’importante festival cinematografico, dedicato alle opere prime e seconde, nato dalla una brillante intuizione di Gianvito Casadonte. Ieri sera in concorso il toccante ed intenso film di Simone Spada “Domani è un altro giorno”, con Marco Giallini e Valerio Mastrandrea che nella serata aperta dalla performance di Giulia Penna, la youtuber che oggi sarà protagonista della masterclass in programma all’Hotel Perla del Porto, trattiene il pubblico anche per un interessante dibattito, moderato da Antonio Capellupo. A Giulia Penna è stata consegnata la Colonna d’Oro Melting Pot realizzata da Michele Affidato, mentre il Libro d’Oro alla carriera è stato consegnato al giornalista Toni Capuozzo, che nel pomeriggio aveva presentato il libro. Sul red carpet, introdotti dalla bravissima Carolina Di Domenico, i giurati Nicolas Vaporidis e Dario Bandiera. Capuozzo, noto inviato di guerra, vicedirettore del Tg5 fino al 2013 e conduttore della trasmissione giornalistica settimanale “Terra!”, ha presentato nel pomeriggio il suo libro “Andare per i luoghi del ’68” (il Mulino) con la giornalista Donatella Soluri. «Il mio ’68 – ha commentato Capuozzo – fu particolare: scappai di casa e visitai molti paesi europei. Come tutte le grandi rivoluzioni, quell’anno ha comportato insieme cambiamenti positivi e negativi. È innegabile che molte delle conquiste sociali di oggi derivino da quell’anno, eppure il tutto è stato mitizzato: le ‘violente contestazioni’ furono in realtà molto più teatrali che fisiche». E nel giorno in cui ricorre il 39esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna molto toccante la presentazione del libro della giornalista e scrittrice Maria Pia Ammirati, che racconta di come in quella mattinata nell’Italia, pronta per l’esodo delle vacanze estive, quella deflagrazione che ha squarciato in due la stazione e il paese ancora teso nella morsa della tensione, segna una profonda frattura che finirà per entrare nella carne di ognuno di noi. Della strage della stazione di Bologna parla, camminando su un filo teso tra realtà e finzione, dalla parte difficile dei sopravvissuti, quelle persone che passano una vita a chiedersi perché. Introdotta dal direttore del Magna Graecia Book Festival, Andrea Di Consoli, la Ammirati parla del grande lavoro di ricostruzione storica di una fatica letteraria che resta comunque un romanzo, ma in cui si incastona come una gemma preziosa la testimonianza di Marina Gamberini, all’epoca appena ventenne, sopravvissuta alle sue sette colleghe contabili in un’azienda posta al primo piano della stazione. Due mogli racconta una terribile giornata che ha fatto la storia attraverso una serie di storie che si incrociano: latitudini diverse, ma uno stesso intervallo temporale, scomposto e ricomposto a costruire un disegno. Tutto si svolge nell’arco di 24 ore, con un puzzle di storie che prende forma progressivamente. Un giorno, un tempo che sembra infinito. Questo si rispecchia anche nella scelta di intervallare la narrazione con articoli di giornale dell’epoca (le voci di Biagi, di Stella, i bollettini meteo, le prime pagine…), a sottolineare i tanti modi con cui la storia entra dentro le storie delle persone che finiscono per essere involontarie protagoniste della tragedia. Un’attenzione quasi maniacale del particolare, evidenzia Di Consoli, che serve forse anche per dimostrare la tragicità di una vita quotidiana piccola e normale a cui poi ci si attacca per andare avanti dopo una frattura così profonda come è stata la strage di Bologna. «Marina ha rotto un silenzio durato oltre 30 anni, non ricordava nulla di quel momento – dice Maria Pia – per me è stato molto importante raccontare il punto di vista di questa ragazza anonima che si ritrova catapultata nella notorietà, inizia a vivere con un senso della vergogna dovuto al fatto di essere sopravvissuta». La Ammirati dice di non credere nel pudore della scrittura, «gli scrittori sono empatici, e se non riescono a sentire il mondo, non sono scrittori». Al Magna Graecia Book Festival, nel pomeriggio di ieri, anche la presentazione del libro di Antioco Floris “Banditi a Orgosolo – il film di Vittorio De Seta” (Rubbettino) con il direttore artistico Andrea Di Consoli, la giornalista Teresa Pittelli e l’attrice Vera Dragone, nipote di Vittorio De Seta. «Mio nonno aveva un’estrema esigenza di raccontare la realtà, di rappresentare una storia vera. Gli attori del film “Banditi a Orgosolo” sono veri pastori e Vittorio, insieme alla sua troupe (composta da mia nonna e l’operatore) è stato capace immergersi nella loro vita, ed è stato a sua volta inserito nei loro contesti familiari”. «Il film ha la capacità di leggere il presente – ha spiegato Floris – ecco perché viene considerato un regista contemporaneo. Ritengo che ci sia un’affinità tra De Seta e De André: raccontano con rispetto, senza interpretazioni forzate, la vita di una classe borghese e della classe più umile». Il programma di oggi, sabato 3 agosto: · h. 12:00 conferenza stampa con Roberta Mattei e Paola Tiziana Cruciani (per il film “Il grande salto”) presso l’Hotel Perla del Porto. Modera Chiara Fera. · h.17:30 masterclass di Giulia Penna presso l’Hotel Perla del Porto. Modera Ugo Vivone. · h. 18:15 presentazione del libro “Groupie. Ragazze a perdere” (Odoya) di Barbara Tomasino presso il Blanca Cruz. Moderano Andrea Di Consoli e la giornalista Teresa Pittelli. · h. 18:15 presentazione del libro “Se ami qualcuno dillo” (Longanesi) di Marco Bonini presso l’Hotel Perla del Porto. Modera la giornalista Donatella Soluri. · h. 21:30 serale c/o area porto: presentazione della serie “Involontaria” con Ugo Vivone, Giulia Penna e Herbert Ballerina. Performance musicale di Teresa De Sio. Proiezione del film “Il grande salto” di Giorgio Tirabassi, e a seguire dibattito con Roberta Mattei e Paola Tiziana Cruciani. Conduce Carolina Di Domenico. (redazione@corrierecal.it)
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