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Catanzaro, prende quota il dibattito sulla città del futuro

Il contributo del consigliere comunale Riccio: «Il Psc eviti il disordine del passato, e su Giovino non si può inibire la volontà dell’assemblea cittadina

Pubblicato il: 04/08/2019 – 12:18
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Catanzaro, prende quota il dibattito sulla città del futuro
CATANZARO A Catanzaro prende quota il dibattito politico sulla futura programmazione della città, che passa dalla elaborazione del Piano strutturale comunale e dalla pianificazione del comparto di Giovino, “polmone” verde, naturalistico e (potenzialmente) turistico del capoluogo. A portare un contributo alla riflessione avviata nelle scorse settimane è il consigliere regionale Eugenio Riccio. «Il Psc che dovrà approvare tutto il Consiglio comunale dovrà tenere in debita considerazione il fatto che il nostro territorio è ancora gravemente e pericolosamente esposto al rischio di compromissione ulteriore di valori urbanistici per i quali la pianificazione può ancora conseguire l’effetto di correggere e compensare il disordine edificatorio del passato», dice Riccio per il quale «vanno trovate risposte positive a due questioni prioritarie nella nostra realtà». LA RIGENERAZIONE URBANA – Secondo Riccio «la prima questione riguarda una indifferibile rigenerazione urbana e quindi  non più una città che si identifica solo con il centro storico, ma una città rifondata in tanti centri urbani, in tante realtà polifunzionali. Tale concetto può attuarsi solo con la necessaria sinergia tra pubblico e privato. Le linee guida che accompagnano la legge urbanistica della Regione Calabria – aggiunge il consigliere comunale – sottolineano come l’assenza di funzioni extra-residenziali determina una delle principali problematiche disgregative delle periferie e individuano come obbiettivi e strategie, tra gli altri, l’inserimento di funzioni a carattere di servizio, commerciale e produttivo. Funzioni che, secondo gli esperti, riescono a favorire la commistione sociale coniugando riqualificazione edilizia ed ambientale con azioni per sviluppare l’occupazione e rimuovere il disagio sociale. L’uso mirato rappresenta pertanto, un elemento fondamentale per il nostro territorio pensando soprattutto al riutilizzo di tutti i contenitori esistenti per esaltare il concetto di non consumare ulteriore suolo. Un monito quindi a questa amministrazione e a quelle che verranno affinché gli interventi proposti e il contesto urbano di riferimento, non divengano nel tempo interventi isolati o abbandonati a se stessi ma continuino a favorire la partecipazione dei cittadini in quel progetto di sviluppo sostenibile cui tutti auspichiamo». IL COMPRENSORIO DI GIOVINO La seconda questione per Riccio «riguarda il comprensorio di Giovino e ciò che bisogna fare per evitare la possibilità di realizzare pericolosi scempi ambientali in assenza di uno specifico assetto eco sostenibile. In questo contesto non si capisce perché il sindaco continua a chiamare in ballo gli ordini professionali , quasi a voler inibire la volontà del Consiglio comunale e di tutti i cittadini che rappresenta per ciò che ritiene utile e doveroso per la gestione del territorio nell’ambito di un necessari ed imprescindibile confronto. Al di là di sterili polemiche, la giusta stella polare continua a indicare che la strada da percorrere riguarda la difesa dei cittadini e dei loro diritti e l’amministrazione comunale deve essere lo strumento imparziale affinché ciò si realizzi. Io, come ho sempre fatto, esponendomi sempre in prima persona e con il rischio di essere scambiato per quello che non sono, continuerò a dare voce ai più deboli sostenendo i loro diritti e denunciando i continui paradossi che albergano in questa terra». Riccio conclude: «Continuerò a battermi per realizzare le condizioni tecniche e politiche, culturali e amministrative che consentano di far si  che nell’uso del territorio le ragioni dell’interesse collettivo, dell’interesse di tutti, abbiano la prevalenza su qualsiasi altra ragione, altro interesse, altra esigenza».  
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