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A Spoleto la Regione ha pagato (anche) le fatture per Raffaella Carrà

I dettagli dell’inchiesta che ha portato al sequestro da 95mila euro nei confronti del governatore Oliverio, indagato per peculato assieme al titolare di una società di comunicazione. Coinvolto anche…

Pubblicato il: 05/08/2019 – 15:25
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A Spoleto la Regione ha pagato (anche) le fatture per Raffaella Carrà
di Alessia Truzzolillo CATANZARO Uno spot di due minuti sulla Calabria davanti a un pubblico di 100-150 persone al massimo. Uno spot proiettato e morto nel contesto del talk show per il quale è stato concepito, «senza possibilità di riproduzione televisiva» annotano gli uomini del Gruppo Tutela della spesa pubblica della Guardia di finanza di Catanzaro che hanno indagato, coordinati dalla Procura di Catanzaro (qui la notizia), su una ingente somma spesa dalla Regione Calabria su una promozione turistica che non sarebbe mai avvenuta. In quei due minuti si esaurisce la promozione turistica della Calabria, costata – stando a quanto riporta la delibera di giunta 244 del 14 giugno 2018 – 95.475,02 euro. Il resto è un’intervista rilasciata da Oliverio a Paolo Mieli limitata «alla trattazione di temi di carattere politico generale, senza alcun tipo di riferimento agli scopi promozionali della Regione Calabria». Per il resto, tra l’altro, la Calabria non ha partecipato al festival di Spoleto, come “giustificato” nella disposizione del finanziamento – «la partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione Festival dei Due Mondi in programma a Spoleto» – ma ad un diverso format giornalistico, inserito nel contesto della manifestazione, nel cui programma non era prevista la promozione di attività turistiche regionali ma interviste tipiche di un talk show. SEQUESTRO PER EQUIVALENTE La somma spesa aveva fatto mediaticamente scalpore già all’epoca dei fatti e ha portato, oggi, il gip Antonio Battaglia a disporre il sequestro della stessa cifra sui conti correnti bancari o postali del governatore della Calabria Mario Oliverio e di Mario Luchetti, legale rappresentante della Hdrà spa, società «che gestisce il format giornalistico di Paolo Mieli e che ha realizzato il talk show presente all’interno della manifestazione di Spoleto» “Festival dei due mondi”. LE FATTURE PAGATE (ANCHE) PER RAFFAELLA CARRÀ Le fatture della spesa successivamente presentate dalla Hdrà spa e liquidate dalla Regione Calabria hanno riguardato, tra le altre cose, «le spese per il trasporto il vitto e il pernottamento di tutti gli ospiti del talk show di Paolo Mieli (tra i quali Raffaella Carrà, Carlo Frecciero, Ennio Fantastichini e tanti altri), o ancora il costo del personale della Hdrà, la realizzazione del materiale fotografico e audiovisivo degli incontri di Paolo Mieli (con tutti i suoi numerosi ospiti e non solo quello relativo all’intervista con il governatore)», scrive il gip nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari. Anche il materiale informativo e divulgativo è riferito al talk show, privo di riferimenti a sfondo turistico per la Regione (tranne il logo apposto su alcuni materiali). E anche la pubblicità per il format l’ha pagata la Regione se si esclude una fattura relativa all’acquisto di una pagina sul Corriere dell’Umbria. L’INTERVISTA I militari della Guardia di Finanza di Catanzaro scandagliano spese e conti ma fanno le pulci anche al talk show e all’intervista a Oliverio, giusto per captare tracce del messaggio promozionale per la Calabria. Risultato: in 40 minuti l’analisi del video «esclude categoricamente una finalità diversa dalla propria promozione politica ed una conseguente congruità della spesa». Il dialogo si apre con Mieli che elogia Oliverio e ne ripercorre il profilo politico. Oliverio parla della propria esperienza e al minuto 10 il giornalista «paragona il Presidente a della Regione al personaggio storico Gioacchino da Fiore (a conferma della propaganda al presidente). Al minuto 18 si parla del perché Oliverio abbia deciso, dopo 4 legislature di tornare nella propria Regione; al minuto 22 si parla di migranti; al minuto 30 si parla dell’Assemblea del Pd, che ritorna al minuto 36 con riferimento all disfatta elettorale. Stop. «In altre parole – scrivono i magistrati – a parte la figura politica di Oliverio, non vi è promozione alcuna». «PERSONALE PROMOZIONE POLITICA» Il gip abbraccia le tesi accusatorie riguardo all’ipotesi del reato di peculato formulate dal magistrato Graziella Viscomi – con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore capo Nicola Gratteri – per quanto riguarda la posizione di Lucchetti e Oliverio a proposito del quale scrive che «ha gestito in prima persona l’operazione ed ha mantenuto una condotta qualificata dall’interesse della sua personale promozione politica». Lucchetti è considerato concorrente «essendo emerso il suo forte interessamento al finanziamento del proprio format (che gli ha consentito di coprire tutte le spese) e il suo ruolo attivo ricoperto nella consapevolezza che i fondi stanziati dalla regione sarebbero stati utilizzati per fini estranei alla promozione turistica regionale». LA POSIZIONE DI AIELLO Ma vi è un terzo indagato nei confronti del quale le posizioni della Procura e del gip non collimano: Ferdinando Aiello, ex parlamentare del Pd. Secondo l’accusa sarebbe l’«istigatore e determinatore della condotta, nonché in parte beneficiario dei fondi distratti». In pratica sarebbe stato Aiello, venuto a conoscenza da parte di un consulente della Hdrà che questa era alla ricerca di finanziamenti per il format “I dialoghi di Paolo Mieli”, a mettere in contatto Oliverio con la società «istigandone la partecipazione e partecipando lui stesso (sebbene privo di titoli) a spese regionali». Tra le personalità invitate e per le quali si pagava l’ospitalità vi erano sia Oliverio che Aiello «quest’ultimo – scrivono i magistrati – del tutto privo di alcun titolo alla detta partecipazione». A parlare di Aiello è il consulente della Hdrà Ludovico Gay: «Per entrare in contatto con la Regione Calabria mi sono avvalso dei consigli dell’ex onorevole Ferdinando Aiello che conosco personalmente da molti anni». Anche la condotta di Aiello, secondo i magistrati, è guidata dal «movente promozionale politico». Aiello aveva cessato il suo mandato parlamentare il 22 marzo 2018, non essendo stato rieletto. La stessa partecipazione di Aiello al fianco di Oliverio durante la manifestazione «apre la strada ad una più profonda riflessione», scrive l’accusa. «Indirizzare la società verso la Regione Calabria appare, invece, come una manovra politica e promozionale in favore di Oliverio e del comune partito ed in forza di una consolidata sinergia fra i due». Secondo il gip la posizione di Aiello, che non è stato raggiunto dalla misura cautelare, appare più sfumata e i profili partecipativi, tratti dalle dichiarazioni del consulente, «appaiono limitati alla presa di contatto con gli esponenti della Regione Calabria e non involgono l’illegittima distrazione dei fondi erogati». Un incontro, sic stantibus rebus, che ha fruttato quasi 100mila euro, ma non per la promozione turistica. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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