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Ipotesi commissariamento per i Consorzi di bonifica

La Regione avvia il confronto per la riforma degli enti. Che passeranno da 11 a 5. Oliverio: «Maturi i tempi per razionalizzare costi e servizi»

Pubblicato il: 21/09/2019 – 12:27
Ipotesi commissariamento per i Consorzi di bonifica

CATANZARO L’ipotesi del commissariamento non è ancora stata avanzata ufficialmente ma potrebbe essere parte “necessaria” del percorso pensato alla Cittadella per la riforma del sistema dei Consorzi di bonifica.
Nei giorni scorsi il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha preso parte a un incontro con le organizzazioni agricole professionali. L’oggetto era proprio la riforma dei Consorzi.Alla riunione hanno preso parte, oltre ai presidenti regionali di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Anpa, anche il consigliere regionale delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri, il dirigente generale del dipartimento Agricoltura e Risorse agroalimentari Giacomo Giovinazzo e il dirigente del settore Sviluppo Aree Rurali, Sistema irriguo e Forestazione del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Oliva.
«Nel suo intervento – si legge in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale –, il presidente Oliverio ha rimarcato il ruolo dei Consorzi di bonifica, sottolineando cosa hanno rappresentato questi enti per una regione come la nostra, essendo importanti centri di autogoverno».
«Sono mature le condizioni – ha affermato Oliverio – per procedere a una razionalizzazione dei costi e dei servizi ed affidare ai Consorzi nuovi compiti con particolare riferimento alle funzioni di controllo e lotta al dissesto idrogeologico, una problematica molto rilevante per i nostri territori».
Oliverio ha proposto, quindi, una rideterminazione dei Consorzi, che potrebbero passare da undici a cinque, in corrispondenza dei territori provinciali. Passaggio che potrebbe prevedere il commissariamento degli enti, funzionale al “salto” dal vecchio al nuovo sistema.
La proposta, come specificato dallo stesso presidente della Giunta regionale, costituisce una base di confronto aperta a osservazioni migliorative, in quanto si potrebbe valutare, a esempio, per le province più grandi una maggiore rappresentatività territoriale. È stato sottolineato, inoltre, che «bisogna tener conto dei bacini idrogeografici e idraulici, che corrispondono, approssimativamente, alle delimitazioni provinciali. Si è dato il via dunque ad un percorso che, in tempi stretti, dovrà portare ai provvedimenti conseguenti a una proposta condivisa».

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