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Politiche sociali a rischio, il regolamento è bloccato nella commissione regionale

L’allarme lanciato dal Forum del Terzo Settore, il portavoce Giovanni Pensabene: «Ritardi come questi non possono essere sottaciuti per l’ennesima volta in III Commissione salta il banco per l’approv…

Pubblicato il: 02/10/2019 – 22:11
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Politiche sociali a rischio, il regolamento è bloccato nella commissione regionale
REGGIO CALABRIA Si è svolta nella sala del consiglio regionale la conferenza stampa organizzata dal Forum del Terzo Settore sullo stato della riforma delle politiche sociali in Calabria, con particolare riguardo al regolamento attuativo della legge 328 del 2000 e della legge regionale 23 del 03. Gianni Pensabene, portavoce del Forum del Terzo Settore, ha aperto i lavori tuonando sul fatto che a distanza di venti anni dall’impianto della legge 328 del 2000, si sarebbero aspettati di indire una conferenza stampa che segnasse la conclusione di un iter, non di denunciare ancora una volta i ritardi delle istituzioni. «In questi anni abbiamo collaborato con le istituzioni proprio perché la legge 328 non restasse solo la cornice di un quadro a cui mancano i contenuti. Ritardi come questi non possono essere sottaciuti – evidenzia il Portavoce – per l’ennesima volta in III Commissione salta il banco per l’approvazione dei regolamenti attuativi della legge 328/00, tra l’altro asserendo che non c’è alcuna fretta, dopo appena venti anni!  Abbiamo collaborato intensamente  in questi ultimi 4 anni, ed anche se non siamo pienamente soddisfatti abbiamo sempre cercato di far si che si raggiungesse l’obiettivo dell’approvazione per migliorare entro i 24 mesi successivi il regolamento stesso. Ma ovviamente se neanche si riesce a partire e muovere i primi passi si rimarrà inchiodati alla precedente normativa del 1987. Tutto ciò è francamente inaccettabile. Si pensi ancora che in Calabria non è mai stata varata una norma sulle associazioni di promozione sociale, che ne mettesse ordine; mentre a livello nazionale si sta per dare il via ad un registro unico. Troppe lungaggini a danno delle fasce più deboli della società e siamo qua a denunciarle e a ribadire l’importanza dell’approvazione dei regolamenti attuativi della legge». E’ anche intervenuto Luciano Squillaci, in rappresentanza dell’A.R.I.S. Calabria, ha sottolineato che:«La  legge 328/00 è stata recepita in Calabria nel 2003, attraverso legge regionale 23. Da oltre quindici anni si vuole portare la Calabria in Italia. Nelle altre regioni d’Italia, infatti, la legge 328/00 è già storia, in Calabria invece si insegue un regolamento attuativo. E’ un paradosso che si chiedano regole certe per servizi che non sono stampella, ma risorsa per le persone più fragili. I tempi dei poveri non sono i tempi della politica. A noi interessa che si tenga in debito conto il sistema del welfare e delle politiche sociali, chiediamo pertanto con forza l’applicazione di un regolamento che permetta di pianificare e programmare le politiche sociali. Questo è il punto. Nel regolamento sono previste altresì le norme per l’accreditamento dei servizi socio-assistenziali, quelle realtà che accolgono minori, donne in difficoltà, persone con disabilità, le persone più in difficoltà. Questi servizi stanno andando avanti con una norma, la legge numero 5, molto pericolosa, perché non detta le regole, dando spazio all’autoregolamentazione. In questo momento il rischio è che i servizi che si sono già adeguati con le rette attuali saranno costrette a chiudere battenti.  Occorre restituire una volta per tutte dignità ai territori, occorre che in commissione venga licenziato il provvedimento che dia attuazione alla legge 328/00, il rinvio non è democrazia». Al tavolo dei relatori, ha chiuso la rosa di interventi il sindaco Francesco Mundo, Presidente della Consulta Regionale delle Autonomie Locali, che afferma: «A noi non interessa chi politicamente si preoccupa di avere la paternità del provvedimento. Finora ci sono stati solo rinvii pretestuosi, è incredibile che il regolamento non passi per via degli allegati. Le motivazioni che bloccano l’iter non hanno fondamento. Chiediamo tutti che venga convocata con massima urgenza la III Commissione Consiliare per licenziare prima della fine della legislatura un provvedimento doveroso per la nostra regione e per i soggetti più deboli».
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