CATANZARO Le domande di Reddito di cittadinanza pervenute in Calabria al 15 ottobre 2019 sono complessivamente 117.931: il 65% sono state accolte, il 27% sono state respinte e le restanti sono in fase di lavorazione. Il dato è emerso nel corso della presentazione del Bilancio sociale 2018 dell’Inps Calabria a Catanzaro. «Nel documento – spiega il direttore dell’Inps regionale, Diego De Felice – non viene trattato il tema del Reddito di cittadinanza trattandosi di uno strumento introdotto da poco, e quindi aspettiamo di consolidare i dati nel Bilancio sociale 2019. La Calabria comunque è la regione che ha maggiormente beneficiato in percentuale del reddito di cittadinanza. In particolare, abbiamo registrato un picco a Crotone, la città con la maggiore quantità di domande a livello nazionale».
«Questo ha aggiunto De Felice – può essere visto positivamente, essendo uno strumento di sostegno al reddito, ma può essere letto anche come indicatore economico-sociale: a esempio, Crotone ha la stessa popolazione di Vibo Valentia ma molte più domande di Reddito di cittadinanza. Questi dati quindi possono rappresentare anche una fonte di conoscenza e di riflessione per la classe politica». Delle 117.931 domande di reddito di cittadina presentate in Calabria, oltre 20mila sono state presentate in provincia di Catanzaro, oltre 44mila sono state presentate in provincia di Cosenza, oltre 12mila in provincia di Crotone, circa 33mila in provincia di Reggio Calabria e 7.500 in provincia di Vibo Valentia. Quanto all’impatto sul piano economico e sociale, secondo De Felice «valutazioni più puntuali si potranno fare in fase di elaborazione del Bilancio sociale 2019 dell’Inps».
Mentre sul fronte di domande pervenute agli uffici dell’Inps per andare in pensione con “Quota 100”, in Calabria al 15 ottobre 2019 sono state presentate 6.847 richieste: 2.728 riguardano la gestione pubblica, 4.119 quella privata. Secondo De Felice le ricadute di “Quota 100” in Calabria «si potranno valutare nel prossimo Bilancio sociale dell’istituto, quando avremo dati più consolidati. Si tratterà di capire quanto turn over ci sia stato sul piano assunzionale. Nel settore pubblico registriamo che c’è un certo aumento delle assunzioni, anche se sempre con i tempi tipici della pubblica amministrazione, per il privato ovviamente dipende anche dall’andamento dell’economia».
IL BILANCIO SOCIALE 2018 DELL’INPS Molti comunque gli spunti forniti dalal presentazione del bilancio sociale 2018 dell’Inps Calabria, affidata direttore dell’Inps regionale, Diego De Felice, al presidente del consiglio di indirizzo e vigilanza Inps, Guglielmo Loy e al presidente del Comitato regionale Inps Calabria, Gianfranco Trotta. Il documento fornisce una rendicontazione delle attività economiche e sociali delle strutture Inps calabresi, partendo anzitutto da un’analisi del contesto territoriale, che – si legge – vede la Calabria nel 2018 «perdere più di 9600 unità di popolazione rispetto al 2017» e «il calo delle nascite che è il dato che più allarma dal punto di vista demografico». Sul piano prettamente statistico, il Bilancio sociale 2018 dell’Inps Calabria si sofferma in primo luogo sull’esito delle verifiche attuate per accertare la fruizione indebita di sgravi o prestazioni previdenziali, verifiche che – riporta il documento – nel 2018 hanno consentito di accertare un’evasione contributiva di oltre 22,5 milioni, in calo comunque rispetto al 2017. Nell’ambito del contrasto all’evasione e all’elusione contributiva, nel 2018 – prosegue il report – «sono state effettuate 726 ispezioni, di cui 644, pari all’88,7%, con esito irregolare e da cui è scaturito l’annullamento di 9.702 rapporti di lavoro. Per quanto concerne l’azione di contrasto al lavoro nero, sono state individuate 48 aziende sconosciute e individuati 287 lavoratori in nero». Capitolo ad hoc del Bilancio sociale 2018 dell’Inps Calabria riguarda le prestazioni pensionistiche: «Nel raffronto con il 2017, si registra – annota il documento dell’Istituto di previdenza – una diminuzione della popolazione attiva, legata probabilmente al nuovo fenomeno dell’emigrazione giovanile ad alto tasso di scolarizzazione e a un lieve decremento del numero dei pensionati». Nel 2018 – si rileva – «in Calabria sono vigenti 724.765 pensioni (nel 2017 erano 728,631)»: 615.820 sono afferenti alla gestione privata, con un importo medio mensile di circa 600 euro, oltre 108mila alla gestione pubblica, con un importo medio di 1,8mila euro al mese. In Calabria, inoltre, nel 2018 sono risultate in calo le pensioni di vecchiaia (233.295 rispetto alle 235.521 del 2017) e di invalidità (passate dalle 64.622 del 2017 alle 61.839 del 2018). Censite anche le prestazioni di sostegno al reddito: il numero di fruitori di prestazioni di protezione sociale accertati dall’Inps Calabria sono oltre 127mila (nel 2017 erano 3mila in più), tra Cassa integrazione, solidarietà, indennità di disoccupazione, mobilità e disoccupazione agricola, quanto all’ammortizzatore sociale della Naspi «dal confronto tra i dati 2017 e i dati 2018 si evidenzia un notevole incremento, parti al 9,6%”. Quanto alle prestazioni assistenziali, il Bilancio sociale 2018 dell’Inps Calabria annota che nel 2018 sono state presentate 95.932 nuove domande di invalidità civile, dato che comunque non si discosta molto da quello del 2017, mentre sono state liquidate 34.343 prestazioni, a fronte delle oltre 28mila del 2017.Nel 2018 inoltre gli assegni e le pensioni sociali, pari a poco più di 44mila, “presentano un lieve incremento rispetto al 2017, costituendo il sostentamento di parte della popolazione calabrese che risulta sprovvista di mezzi economici in età avanzata». «L’obiettivo del Bilancio sociale – ha spiegato De Felice – è quello di fornire, in un’ottica di trasparenza e di vicinanza al territorio, la giusta informazione sull’attività svolta dall’Inps ma anche una serie di dati e analisi che possano essere una base utile di riflessione per la classe dirigente di questa regione, così bella ma anche così difficile. Quest’anno abbiamo rappresentato sia un quadro generale, con la drammatica riduzione della popolazione, scesa soprattutto nella popolazione attiva, a causa soprattutto di un’emigrazione giovanile di carattere individuale che dev’essere assolutamente invertita». De Felice ha poi definito «importante il risultato dell’accordo per l’accentramento presso l’Inps dell’invalidità civile l’Inps ha fatto 100mila visite, riducendo i tempi da 180 a 55 giorni e con alcune strutture come Catanzaro, Rossano e Cosenza con la consegna del verbale nel giorno stesso della visita. E’ un’eccellenza che testimonia come siamo sempre più a servizio dei cittadini». Secondo Loy, «i dati raccontano la realtà vera della Calabria, con le sue virtuosità e le criticità, perché dietro i numeri ci sono persone e aziende e quindi storie e sacrifici e la protezione sociale è fondamentale. Prestazioni sociali e aiuti come il reddito di inclusione e il reddito di cittadinanza sono il completamento dello Stato sociale italiano, di cui si parla tanto male ma che qui coinvolge, in modo diretto e indiretto, il 70-80% della popolazione calabrese. Con questo bilancio vogliamo poi chiedere alla politica regionale, quella che si candiderà anche alle prossime elezioni di conoscere realmente la realtà calabrese e non limitarsi a una superficiale visione. Conoscere i dati – conclude il presidente del consiglio di vigilanza Inps significa migliorare, e significa quindi più crescita, più sviluppo e più protezione sociale». (cant.a.)
https://youtu.be/6sxuSnCWVCs
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