CATANZARO Sulla scrivania di Mario Oliverio è arrivata una missiva dall’organismo di vigilanza dell’Autorità nazionale anticorruzione. L’ordine (seppur appellabile al tribunale amministrativo ndr) è netto: deve essere applicata la rotazione dei dirigenti di livello non generale. Il documento, inviato per conoscenza anche alla responsabile dell’anticorruzione e al segretario generale, contiene le informazioni ispettive fatte dall’autorità prima di arrivare all’atto ultimo: l’intimazione. Nella lettera vergata in calce da Raffaele Cantone si evidenzia come: «L’amministrazione regionale ha avviato e concluso l’iter per il conferimento di incarichi dirigenziali senza aver provveduto alla formale assegnazione degli stessi e senza procedere all’applicazione della rotazione del personale così come comunicato dal Rpct (Responsabile della prevenzione corruzione e trasparenza ndr)». Nelle premesse, l’organo di vigilanza ricorda al presidente Mario Oliverio come: «I dirigenti di livello non generale non sono soggetti allo spolis system e alla legge 24 del novembre 2006 numero 286, che prevede la cessazione automatica degli incarichi di alta dirigenza nella pubblica amministrazione passati 90 giorni dalla fiducia del nuovo esecutivo». Motivo per il quale a parere dell’anticorruzione: «Non appare condivisibile il rinvio alle decisioni del nuovo esecutivo all’esito della prossima consultazione elettorale, anche con riferimento agli asseriti “gravi pregiudizi all’attività amministrativa dell’ente, avuto riguardo alla necessità di garantire il raggiungimento dei target di spesa comunitaria entro il 31 dicembre 2019” non appare verosimile che l’intero apparato dirigenziale possa essere coinvolto nelle predette operazioni sicché la rotazione potrebbe essere applicata, fatte salve particolari e specifiche posizioni dirigenziali». Esaminati gli atti dagli organismi regionali, secondo l’ufficio di vigilanza sulle misure anticorruzione: «Non si comprendono le asserite difficoltà di attuazione della rotazione perché la misura era stata programmata, come sopra riferito nel Ptpct, prevedendo il termine del 30 settembre sicché l’amministrazione avrebbe potuto porre in essere tutte le azioni necessarie per evitare le paventate inefficienze amministrative». (mipr)
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