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«Misura a sostegno dei figli: impegno della prima ora»

di Antonio Viscomi*

Pubblicato il: 26/10/2019 – 17:09
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«Misura a sostegno dei figli: impegno della prima ora»
L’attenzione sollecitata da monsignor Leonardo Bonano, vescovo delegato della Conferenza episcopale calabra, e da Claudio Sandro Venditti, presidente del Forum famiglie Calabria, intorno alle questioni della famiglia e dei suoi bisogni fondamentali trova in me piena e incondizionata corrispondenza. Mi sia consentito ricordare che uno dei miei primi atti in Parlamento è stato sottoscrivere la proposta di legge AC 687, primo firmatario Graziano Delrio, recante “Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e la dote unica per i servizi”, formalmente presentata già il 4 giugno 2018. La proposta dell’assegno unico e della dote unica per servizi a favore dei figli a carico di cui ora finalmente si discute è contenuta in questa proposta di legge fortemente allora voluta da Graziano Delrio e dall’Ufficio di presidenza del gruppo parlamentare, per dare senso e prospettiva a quella che fu riassuntivamente chiamata “agenda sociale” e che aveva, ed ancora ha, ad oggetto l’introduzione del salario minimo e l’adozione di misure di contrasto alla povertà. Quella proposta di legge è in discussione in Commissione alla Camera proprio in questi giorni e, con tutta probabilità, arriverà per la discussione in Aula a metà novembre. Servono diversi miliardi in più rispetto a quelli già oggi previsti per finanziare troppe misure, complicate e inique. Diciamo con franchezza come stanno le cose: non servono bonus ma misure che durino, che siano semplici e per tutti. Per queste ragioni, siamo tutti impegnati per trovare i miliardi che mancano, per fare in modo che la dote servizi possa partire dal prossimo anno scolastico e l’assegno unico possa essere erogato dal 2021. I prossimi mesi saranno decisivi in tal senso, ben sapendo che si tratta di una riforma importantissima, per favorire la famiglia, la natalità e la genitorialità. Per ottenere questo risultato abbiamo bisogno di una grande alleanza nella società, prima ancora che nei palazzi romani, che aiuti tutti a comprendere quanto profonda e radicale sia la relazione tra interesse generale del Paese, da un lato, e tutela e promozione della famiglia, dall’altro, in guisa tale che l’uno non possa darsi senza l’altra. Nella prospettiva propria di una politica che sia popolare e comunitaria allo stesso tempo, confermo fin d’ora la mia disponibilità a lavorare nei modi più opportuni per far sentire alle famiglie, soprattutto a quelle più fragili e ferite, la vicinanza e la fattiva operosità mia personale e del Partito democratico. *deputato del Partito democratico
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