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Uccisa e nascosta in un sacco, calabrese arrestato per un delitto in Versilia

Il 47enne Graziano Zangari è stato fermato a San Nicola Arcella. L’uomo, un operaio edile, avrebbe avuto una relazione con Chiara Corrado, la 50enne trovata morta a Torre del Lago

Pubblicato il: 22/11/2019 – 13:49
Uccisa e nascosta in un sacco, calabrese arrestato per un delitto in Versilia

COSENZA Un uomo, il 46enne Graziano Zangari, operaio edile originario della Calabria, è stato fermato nell’ambito dell’inchiesta sul ritrovamento del cadavere di una quarantenne, domenica scorsa in una roulotte a Torre del Lago (Lucca). L’interrogatorio di Zangari sarebbe in corso.
Da quanto appreso, l’uomo avrebbe vissuto per un periodo con la donna trovata morta, Chiara Corrado, originaria di Pisa. Sulle cause del decesso, dall’esame della salma è stata rilevata una lesione alla testa che avvalorerebbe l’ipotesi di un delitto. Per il pomeriggio i carabinieri hanno convocato una conferenza stampa al comando provinciale di Lucca. L’uomo, secondo quanto appreso, è stato sottoposto a fermo disposto dal pm perché indiziato di delitto per i reati di omicidio e occultamento di cadavere. Il 47enne è stato bloccato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lucca a San Nicola Arcella, in provincia di Cosenza.
IL DELITTO RISALE ALL’ESTATE Uccisa presumibilmente tra la fine di luglio e la metà di agosto scorsi, colpita con un corpo contundente, forse un sasso, alla testa. È quanto ricostruito al momento dai carabinieri, come spiegato nel corso di una conferenza stampa, in merito alla morte di Chiara Corrado, 40 anni, originaria di Pisa, il cui cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto domenica scorsa in una roulotte a Torre del Lago, in Versilia (Lucca). Zangari, fermato per l’omicidio, aveva lavorato in una ditta di Viareggio e con cui la vittima aveva una relazione “conflittuale”: proprio questo sarebbe stato il movente del delitto per i militari del nucleo investigativo del reparto operativo dei carabinieri di Lucca e della compagnia di Viareggio che hanno condotto le indagini. L’uomo, secondo quanto spiegato, interrogato dopo essere stato fermato, avrebbe fatto delle ammissioni.
IN CALABRIA DOPO L’OMICIDIO Il 46enne sarebbe rientrato in Calabria dopo l’omicidio e dopo aver occultato il cadavere della donna nella roulotte. In particolare, secondo quanto hanno riferito dai militari, il cadavere era stato occultato in un telo di plastica sigillato con del nastro adesivo, e la roulotte era stata poi chiusa dall’esterno. La donna aveva inoltre le mani ed il collo legati con corde e presentava una frattura al cranio.
GLI INDIZI A indirizzare le indagini nei confronti del 46enne anche il fatto che in un box in uso all’uomo, controllato in Versilia, i militari hanno trovato un sacco, corde e guanti del tutto simili a quelli presenti rinvenuti sulla roulotte, nonché un cuscino intriso di sangue e vari oggetti ed indumenti femminili. I due, sempre secondo quanto spiegato, avrebbero anche convissuto per un periodo a Lucca. La vittima, che agli investigatori risultava non avere una fissa dimora, aveva ancora dei parenti a Pisa: da tempo però, secondo quanto spiegato, aveva fatto perdere le sue tracce e non era stata presentata alcuna denuncia di scomparsa.

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