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Porto di Gioia, l’ex sindaco di Livorno corre per la presidenza (tra le proteste)

Filippo Nogarin (M5S) ha presentato la domanda per guidare l’Autorità portuale: «I mille euro al mese della mia attività non mi bastano per vivere». Oliverio: «Aspettiamo smentita dal ministro». Spos…

Pubblicato il: 17/12/2019 – 12:08
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Porto di Gioia, l’ex sindaco di Livorno corre per la presidenza (tra le proteste)
LIVORNO A fine giornata è il ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli a fare chiarezza e (forse) chiudere le polemiche sull’autocandidatura dell’ex sindaco di Livorno Filippo Nogarin alla presidenza dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, sui generis più che altro nelle motivazioni e nei calcoli economici legati allo stipendio. Davanti alla levata di scudi di una parte del centrosinistra, De Micheli ricorda che è presto per indignarsi, perché il prossimo presidente sarà scelto attraverso una selezione, non per mezzo dell’intervista rilasciata da Nogarin al Tirreno (che vedete sotto). «Io sto facendo una call pubblica – ha spiegato De Micheli –, ho visto qualcosa stamattina ma noi stiamo facendo una procedura di selezione per il presidente dell’Autorità portuale e tra l’altro io li vedrò alla fine. Immagino che Nogarin abbia partecipato alla call, quando arriveremo alla fine della procedura vedrete che avrete per tempo il nome del nuovo presidente dell’Autorità portuale». Insomma, molto rumore (politico ed elettorale) per nulla. Ma tutto era iniziato dalle parole dell’ex primo cittadino. L’INTERVISTA DI NOGARIN «Quarantamila euro lordi all’anno dalla Presidenza del Consiglio. E mi pago vitto, alloggio e trasporti: questa cifra non sarebbe sufficiente per campare, perché alla fine si tratta di poco più di 1.000 euro al mese, con una famiglia di cinque persone. Se dovessi campare solo di questo non è che farei una gran vita…». Lo ha detto l’ex sindaco M5s di Livorno Filippo Nogarin, in un’intervista a Il Tirreno, in cui spiega la sua partecipazione alla corsa per la presidenza dell’autorità portuale di Gioia Tauro («ho presentato tante candidature, ho partecipato a molti bandi», ha puntualizzato). Dopo aver mancato il seggio alle ultime elezioni europee oggi Nogarin ricopre l’incarico di consigliere del ministro pentastellato Federico D’Incà (Rapporti con il Parlamento). «C’è anche chi vive con meno – prosegue l’ex sindaco – e non sono certo qui a piangere, però oggettivamente è molto difficile. Ho una partita Iva e continuo a fare consulenze». «Avevo uno studio – lamenta ancora Nogarin – che si è completamente desertificato in cinque anni di mandato. Purtroppo non c’è nessuna tutela per i liberi professionisti: si difende tutti in Italia, tranne noi». LA RISPOSTA DI OLIVERIO «Con incredibile disinvoltura, l’ex sindaco 5stelle di Livorno, Nogarin, confida a un quotidiano nazionale di ambire alla carica di guida dell’Autorità portuale di Gioia Tauro per intascare l’indennità e risolvere i problemi finanziari della sua famiglia con quattro figli. Siamo al tragicomico: qualcuno spieghi a Nogarin che la presidenza di uno dei più importanti terminal d’Europa non è un surrogato del reddito di cittadinanza o un risarcimento alla sconfitta elettorale che ha determinato la sua non riconferma a sindaco di Livorno». Questo quanto afferma, in una nota, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. «Dal ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, oggi in Calabria – prosegue Oliverio – ci aspettiamo parole chiare e definitive sul futuro dell’area portuale, già pesantemente penalizzata da scelte nazionali che ne hanno compromesso la piena operatività. Basti pensare allo spacchettamento dei porti calabresi, deciso con una riforma illogica e ai limiti della legalità, ai ritardi clamorosi nella nomina di vertice con un commissariamento in atto fra i più lunghi della storia e, ancora, ai tagli degli investimenti della Zes. Dal Ministro ci aspettiamo risposte chiare su come imprimere piena operatività alla Zes, restituire vigore all’Autorità portuale e attivare i necessari investimenti di rilancio. A partire dallo sblocco delle risorse dell’Apq (accordo di programma quadro) su Gioia Tauro, bloccate da due anni per responsabilità delle amministrazioni centrali dello Stato». «E, non in ultimo – conclude Oliverio – ci aspettiamo una smentita su una imminente nomina di Nogarin, stendendo un velo pietoso sulle sue gravi dichiarazioni che rappresentano un insulto per la Calabria di cui francamente non se ne sentiva affatto il bisogno». SPOSATO: «SUPERARE IL COMMISSARIAMENTO. MA NO AD AUTOCANDIDATURE» «La governance del porto di Gioia Tauro non puo’ diventare elemento di scambio politico, né puo’ essere rinviata ulteriormente». Lo scrive, su facebook, il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato. «Alcune dichiarazioni o autocandidature lette attraverso i media – aggiunge Sposato – sono vere provocazioni, che non aiutano il rilancio della struttura portuale, per la quale serve una soluzione autorevole». «Va superato un inadeguato commissariamento che – conclude il segretario della Cgil calabrese – non riesce più nemmeno a garantire le corrette relazioni industriali e istituzionali». «MINISTRO DE MICHELI PRENDA LE DISTANZE DA NOGARIN» «Ci auguriamo che il ministro De Micheli, proprio oggi in occasione della sua visita a Gioia Tauro, prenda le distanze dalle deliranti affermazioni del livornese Filippo Nogarin, che dopo essere stato bocciato all’elezioni europee, non contento della consulenza in corso con il ministro pentastellato Federico D’Incà, piange miseria e pretenderebbe di assumere la guida dell’Autorità portuale di Goia Tauro per far fronte alle spese della sua famiglia». Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: «Le sue dichiarazioni alla stampa sono un’ammissione di manifesta incapacità politica, di spregio delle istituzioni e – come giustamente ha fatto notare il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio – di profondo disprezzo per la Calabria. È urgente – spiega la parlamentare – un immediato intervento pubblico del ministro De Michele, competente proprio sulla nomina in questione, affinché ristabilisca il giusto ordine delle cose e chiarisca a Nogarin che se ha problemi finanziari, di certo non può risolverli sulla pelle dei calabresi. Semmai fosse stato in predicato per assumere la guida dell’Autorità portuale, la sua uscita pubblica ha definitivamente dimostrato una totale e completa inadeguatezza su cui il ministro deve esprimersi al più presto. In ballo vi è il destino di un’area strategica per lo sviluppo del Paese, e non solo della Calabria, un terminal tra i più importanti del Mediterraneo, agganciato a un vasto distretto industriale e dalla grande forza espansiva. Non mischiamo il serio e il faceto».
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