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La magia di Cenerentola al "Politeama" di Catanzaro che «porta fortuna»
L’opera è mix di follia, comicità e divertimento, che catapulta nella magia della fiaba più amata
Pubblicato il: 05/01/2020 – 13:10
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di Maria Rita Galati
CATANZARO Il teatro “Politeama – Mario Foglietti” di Catanzaro porta fortuna. E se a dirlo è il maestro Luciano Cannito, la cui sapiente e innovativa direzione ha regalato a Catanzaro, e non solo, il fascino antico e sempre attuale della grande lirica, c’è da crederlo con i migliori auspici. Il sipario, dopo il ringraziamento al sovrintendente “più trendy d’Italia”, si alza su una “Cenerentola” coinvolgente, un mix di follia, comicità e divertimento, che – grazie alla struttura cinematografica della regia alla grande tecnica dei solisti e le grandi scene di massa del salone da ballo del secondo atto – catapulta il pubblico nella magia della fiaba più amata nell’incanto di un mondo rappresentato secondo canoni classici, senza rinunciare al giusto tocco di innovazione danno allo spettacolo un’impronta originale.
Il 2020 al teatro Politeama, quindi, inizia in questo modo: con un teatro pieno, come sempre di più di giovani e famiglie, con la compagnia Roma City Ballet Company che – dice ancora Cannito sul palco con il sovrintendente Gianvito Casadonte – «è onorata e felicissima di essere qui, di riprendere lo spettacolo da qui perché in tutto il mondo del teatro si sa, Catanzaro e il suo Teatro Politeama portano fortuna. Grazie a Gianvito che sta facendo di questo teatro il cuore pulsante di tutta l’Italia meridionale, mi sono innamorato di questa città e di questo teatro».
A creare la magia e affascinare di ‘quadro in quadro’ della “Cenerentola” firmata Cannito è la Compagnia di Balletto, composta da più di trenta elementi, diventata un nuovo punto di riferimento per i nuovi artisti diplomati con il massimo dei voti ed i nuovi talenti della musica italiana. Parliamo di un balletto creato per il Teatro dell’Opera di Roma e successivamente riallestito al Teatro San Carlo di Napoli ed al Teatro Massimo di Palermo, sulle note sublimi di Sergei Prokofiev, una delle più belle musiche per balletto mai scritte. Per questa nuova edizione espressamente prodotta da Roma City Ballet Company, i costumi sono stati creati da Giusi Giustino e le scene da Michele Della Cioppa, entrambi artisti i cui lavori sono rappresentati nei maggiori teatri del mondo.
Il viaggio incantato che, tra coreografie ricercate e assoli di livello, ci porta indietro nel tempo, inizia davanti al caminetto del salone della casa di una dolcissima – e molto brava – Cenerentola, Virna Toppi, prima ballerina della Scala di Milano e nuova stella del Teatro dell’Opera di Monaco di Baviera. Immediata l’immedesimazione nella ragazza, vessata dalle sgraziate e goffe sorellastre e dalla perfida matrigna: Cenerentola non solo è bella, ma è studiosa (in mano ha la scopa e nell’altra un libro), è una figlia devota che continua a soccorrere il babbo malato (Valerio Polverari) e maltrattato dalla seconda moglie. Nello spirito di sacrificio ma nello stesso nella determinazione con cui affronta la quotidianità fatta di povertà e umiliazioni, Cenerentola si presenta moderna e coraggiosa, pronta a cogliere l’opportunità di riscatto che la vita vorrà offrirle. E la magia c’entra poco, se non nel materializzarsi di un bell’abito e di una zucca che diventa carrozza: sarà il suo fascino a conquistare il bel principe azzurro, Emilio Pavan, diplomato presso l’Australian Ballet School, dal 2017 first soloist al Bayerische Staatsballet. Nella forza di Cenerentola, fatta di buoni sentimenti e di ottimismo, la positività del messaggio di una favola che diventa realtà. Un quadro ben riuscito grazie alla credibilità della figura malevole e cattiva della matrigna, interpretata con una grande carica ironica, volutamente sgraziata e grottesca in straordinaria da Manuel Paruccini. Ci ricorda un po’ il mondo satirico del burlesque, e nonostante tutto non riesce a non suscitare un’immediata simpatia, nonostante la sua cattiveria ed acidità, così come buffe e comicamente dispettose sorellastre, Silvia Accardo e Corinne De Bock, che hanno saputo impersonare in modo originale il contrasto tra la loro goffaggine e invidiosa antipatia e l’innocenza incantevole di Cenerentola. Molto simpatico anche il giullare perseguitato dalla matrigna, Bryan Ramirez.
Il secondo atto, ambientato nel castello del principe, affascina grazie al ballo da sogno nel volteggiare di principesse, cavalieri e damigelle, con l’effetto amplificato dai meravigliosi abiti blu notte dei ballerini (creati da Giusi Giustino) che fanno da contrasto al candore dell’abito di Cenerentola. Fino a quando un enorme orologio sullo sfondo con i suoi rintocchi ricorda severamente a tutti che i sogni, anche se realizzati, sono inesorabilmente e fatalmente destinati a finire. Ma noi continuiamo a credere nella magia dell’amore eterno che tra un volteggio e l’altro ‘spolvera’ un po’ di magia sull’ordinaria quotidianità. (redazione@corrierecal.it)
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