di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME La Sacal Spa, la società che gestisce i tre aeroporti calabresi di Crotone, Reggio Calabria e Lamezia Terme, potrebbe presto ricorrere alla cassa integrazione straordinaria. Queste, almeno, le intenzioni della dirigenza che ha avanzato una formale richiesta alle Organizzazioni Sindacali del settore, Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporto Aereo e alla Confindustria di Catanzaro. La causa sarebbe da ricondurre all’emergenza da Covid-19 e l’estensione della “zona rossa” in tutto il Paese e la Calabria così come stabilito dall’ultimo dpcm del Governo Conte e che ha già avuto pesanti ricadute sul traffico aereo da e per l’Italia e nella nostra regione.
TRAFFICO RIDOTTO Secondo la Sacal, dunque, la richiesta di cassa integrazione straordinaria (per effetto dell’art. 2 co. 1. D.P.R. 10 giugno 2000 n. 218) «sarebbe motivata dalla perdurante e significativa contrazione della clientela e del volume di attività lavorativa con la cancellazione e/o la sospensione delle attività». L’eventuale richiesta di cassa integrazione straordinaria riguarderebbe solo una parte dei dipendenti Sacal (per lo più quelli dell’aeroporto di Reggio Calabria e Crotone) che verrebbero dunque «sospesi a zero ore o a regime di orario ridotto di lavoro per 12 mesi a partire già dal prossime mese di aprile».
I SINDACATI Una richiesta però che lascia perplessi gli stessi sindacati: l’emergenza e la sospensione di numerosi voli, infatti, ha comunque una durata limitata nel tempo, con il traffico aereo che dovrebbe tornare nella normalità presumibilmente proprio da aprile 2020. Tutto comunque resta ancora da definire. Presto ci sarà un incontro tra le parti ma è chiaro sin d’ora che le intenzioni di Sacal si scontreranno con le esigenze dei tanti lavoratori e con le richieste dei sindacati. (redazione@corrierecal.it)
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