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Esposto da brividi dell’Usb: «Nelle strutture dell’Asp di Catanzaro mancano dispositivi di protezione»

Il dirigente dell’Unità sindacale di base Jiritano si rivolge alla Procura: «Poche o inesistenti mascherine e quelle che ci sono vengono riutilizzate più volte»

Pubblicato il: 19/03/2020 – 14:06
Esposto da brividi dell’Usb: «Nelle strutture dell’Asp di Catanzaro mancano dispositivi di protezione»

CATANZARO «Negli ospedali e nelle strutture territoriali della Azienda sanitaria di Catanzaro persiste una insufficiente o addirittura inesistente fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale». È quanto denuncia il dirigente sindacale dell’Usb, Antonio Jiritano, in un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri.
«CARENZA DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE» Nell’esposto Jiritano sostiene che nell’ambito della sua attività è «venuto a conoscenza del persistere, negli ospedali e nelle strutture territoriali dell’azienda sanitaria Usl di Catanzaro, di una insufficiente o addirittura inesistente fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale, quali maschere quali maschere Ffp2/Ffp3 e camici impermeabili mono uso, per il personale esposto, con differenti modalità, al rischio di contagio da Covid-19, personale che è quindi costretto a operare in condizioni che non rispettano gli standard di sicurezza previsti. Tale carenza – sostiene il dirigente dell’Unione sindacale di base – evidenzia una gravissima mancanza di organizzazione, gestione e previsione del rischio, foriera di conseguenze potenzialmente drammatiche, in termini di salute e sanità pubblica nonché di possibile esposizione a contagio per interi servizi, per i sanitari che vi lavorano, le loro famiglie, il personale dei servizi appaltati, gli utenti, e, in generale e a cascata, per la popolazione locale, conseguenze che si stanno manifestando, in questi ultimi giorni, con positività diffuse del personale sanitario al Covid 19».
«MASCHERINE RIUTILIZZATE PIU’ VOLTE» Nell’esposto alla procura di Catanzaro, Jiritano poi segnala che «per parte del personale, anche a fronte dell’espandersi e dell’acuirsi dell’epidemia da Covid-19, non è previsto l’uso di alcun dispositivo di protezione. Giungono infine segnalazioni di episodi nei quali, data la insufficiente fornitura addirittura delle mascherine “chirurgiche”, le stesse vengano riutilizzate per più turni lavorativi, nonostante sul sito web del ministero della Salute sia ben specificato che devono essere sostituite quando “umide”. E non valgano, poiché non possono essere “giustificazioni” accoglibili, le difficoltà di approvvigionamento di tali dispositivi, giacché se da una parte ben si comprende l’emergenza sanitaria in atto, è proprio per questo – rimarca il dirigente Usb – che la soglia di attenzione e di “offerta di sicurezza” deve essere ancor più elevata». In definitiva, con l’esposto l’Usb chiede che la procura di Catanzaro «voglia disporre gli opportuni accertamenti, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi, individuando i possibili responsabili e procedere nei loro confronti».

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