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SIMERI CRICHI Con i suoi 83 ettari affacciati sul mare il Golf Resort di Simeri Crichi è uno degli l’ecomostri più vasti d’Italia. Avrebbe dovuto ospitare un campo da golf da 18 buche e avere una struttura da otre 300 posti letti. Il vecchio sogno di turismo e sviluppo venduto fin dagli anni 70. Sono stati spesi 18 milioni di euro per un progetto abbandonato dal 2009. Fondi elargiti dall’Unione europea e dalla Regione Calabria mentre il resto spettava a Italia Turismo, società controllata al 100% da Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Sia Italia Turismo che Invitalia sono legate al ministero dello Sviluppo Economico. Quello che resta di un investimento da 18 milioni di soldi pubblici e un disastro spettrale da un punto di vista ambientale, politico ed economico.
Su questa vicenda ha cercato di fare chiarezza il format del Corriere della Calabria “U sapivi?” condotto da Michele Macrì, con il supporto tecnico di Cosimo Siciliano, che è andato in onda ieri sera, giovedì 19 marzo, alle 20:55 su L’Altro Corriere Tv, canale 211 del digitale terrestre, e che qui riproponiamo nella sua versione integrale (vedi sopra).
Erano stati previsti 180 posti di lavoro, il risultato è una deprimente colata di cemento e una enorme area abbandonata che devasta il paesaggio. C’era un vincolo tra “Italia Turismo” e il Comune di Simeri Crichi, spiega Franco Canino, presidente della Pro loco di Simeri: «Doveva dare la chiesa, il campo sportivo, le poste, la guardia medica, il centro di formazione professionale». «L’imbroglio – spiega Canino – sono state le congetture sull’affidamento dei lavori perché parte di questo investimento è frutto di problematiche che sono arrivate in tribunale. Il general contractor non è riuscito più a controllare la situazione e tutto è saltato in aria».
Dopo aver parlato con Franco Canino, Michele Macrì ha contattato tutte le parti in causa. Perché dopo tanti anni Italia Turismo si rifà viva con l’idea di continuare con i lavori ma il sindaco Pietro Mancuso si oppone. «La nostra determinazione è compendiata nel diniego alla proroga dei lavori che aveva richiesto Italia Turismo. All’ente comunale non interessa il contenzioso ma una banale soluzione che è o il completamento o il ripristino dello stato dei luoghi, quanto meno ci ridaranno la nostra macchia mediterranea così com’era prima di questo obbrobrio», dice Mancuso. Non resta che sentire Invitalia. Macrì riesce a parlare al telefono con Stefania Covello, ex parlamentare, oggi con Italia Viva e consigliere di Invitalia dal 5 dicembre scorso.
Covello si smarca, dice che dal suo insediamento non c’è stato un consiglio di amministrazione effettivo, se non per casi di straordinaria amministrazione, e promette che appena saprà qualcosa a riguardo di questo obbrobrio edilizio e paesaggistico sarà suo dovere interessarsene. Infine Michele Macrì si rivolge al capitano Ultimo, assessore alla tutela dell’Ambiente in Calabria: «Tu nella vita di sfide nei ha vinte tante ma quella che ti aspetta qui non è meno importante». La video inchiesta è stata realizzata prima che entrassero in vigore le restrizioni per arginare l’epidemia di Coronavirus.
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