BORGIA (CATANZARO) Borgia resistente. Disciplinata e attenta alle norme restrittive finalizzate al contenimento della diffusione del coronavirus che ha stravolto le nostre vite congelando una quotidianità fatta di piccole grandi cose, che davamo per scontate. Dalla distribuzione di mascherine a quella dei beni alimentari: ogni giorno una grande sfida che il sindaco Elisabeth Sacco e la sua Giunta, affiancando idealmente gli operatori sanitari che operano in prima linea rispondono all’emergenza sanitaria. Un impegno costante per garantire sicurezza e vicinanza alla comunità che si trova a vivere nelle ristrettezze dei movimenti, e nelle difficoltà economiche. E in questi giorni con la Pasqua alle porte, il pensiero del sindaco Sacco va ai più piccoli, a quei bambini chiusi in casa, senza poter vedere gli amici, facendo lezione a distanza, che hanno saputo rispondere alla chiamata di responsabilità con grande maturità. E ai bimbi tra i 3 e gli 11, il sindaco e la sua Giunta hanno deciso di regalare un uovo di cioccolato (ne saranno distribuiti circa 600).
«Questa sera voglio parlare a voi e lo faccio con il cuore in mano – scrive il sindaco Sacco su facebook -. Lo faccio per ringraziarvi per come state affrontando questa grande sfida contro questo brutto mostro invisibile che vuole privarci di tutto ciò che di più caro abbiamo al mondo. E lo faccio anche per chiedervi scusa per tutto ciò che purtroppo non potremo offrirvi in questa settimana che ci porta alla Pasqua. Niente passeggiate nel paese, niente uscite con gli amici in villa, niente visite ai cuginetti, agli zii o ai nonni, niente tradizioni Pasquali. So che niente di ciò che potremo dirvi potrà mai rendere queste mancanze meno dolorose, ma noi ci proviamo».
«Io e la mia formidabile squadra abbiamo deciso di dirvi grazie – scrive ancora il sindaco di Borgia – in modo speciale. Quest’anno a tutti voi bimbi tra i 3 e gli 11 anni cioè nati tra il 2009 ed il 2017 abbiamo deciso di donare un uovo di Pasqua per addolcire, in parte, i momenti tristi che siamo costretti a vivere. Siamo sicuri che i ragazzi più grandi ci perdoneranno se in questo momento ci siamo dedicati ai più piccoli. Tutti voi, tutti insieme siete il nostro orgoglio ed il nostro futuro». Restate a casa, e tutto andrà bene.
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