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L'idea di due docenti di Catanzaro: «Indagare sul sintomo dei geloni ai piedi per i bimbi»

La prima segnalazione è arrivata da un gruppo di dermatologi francesci. «Tamponi e test sierologici potrebbero appurare se siano espressioni dell’infezione Covid-19»

Pubblicato il: 10/04/2020 – 10:48
L'idea di due docenti di Catanzaro: «Indagare sul sintomo dei geloni ai piedi per i bimbi»

ROMA Indagare su un inedito, possibile sintomo legato al Covid-19: si tratta di una sorta di geloni ai piedi riscontrati in vari soggetti asintomatici in età pediatrica, anche se al momento non vi è alcun legame dimostrato con la malattia. Lo chiede un gruppo di specialisti in una lettera indirizzata al presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Tale sintomatologia è stata recentemente segnalata anche dall’associazione dei dermatologi francesi. «Fin dall’inizio della pandemia di Covid-19 in Italia – scrivono gli specialisti – abbiamo registrato un numero sempre più crescente di segnalazioni, da parte dei pediatri e sui social, di casi, in popolazione di età pediatrica e adolescenziale, di lesioni a chiazza rosso-violaceo, soprattutto a carico delle dita dei piedi. Queste chiazze, si presentano in bambini e ragazzi, per lo più asintomatici, alcuni, parrebbe, con positività familiare al Covid-19, spesso dopo una sindrome parainfluenzale e si risolvono spontaneamente dopo due-tre settimane. Al momento, non è stato possibile globalmente appurare se siano espressione dell’infezione Covid-19, essendo necessari tamponi e test sierologici su larga scala».
Le lesioni, sottolineano, «simili a Erytema Pernio-Like (i meglio conosciuti ‘geloni’, sicuramente non così frequenti in questa stagione) hanno peraltro suscitato anche l’attenzione di dermatologi francesi che hanno, nelle scorse ore, lanciato l’allarme».
Quadri clinici simili, in pazienti di Wuhan, sono già descritti in letteratura mentre le segnalazioni arrivano un po’ da tutti i paesi. Se tali lesioni dovessero essere, nel futuro più imminente, «correlate a Covid-19, sarebbero da considerare manifestazioni di notevole valore clinico della stessa infezione, posta la sostanziale asintomaticità della stessa nell’età evolutiva e il contestuale potenziale di contagiosità».
Per questo, i ricercatori hanno chiesto a Brusaferro di «elevare l’attenzione su questo importantissimo ambito». La lettera è firmata da Luigi Promenzio, Direttore Ortopedia Pediatrica VSFC- Catanzaro; Federico Longhini, Docente di Anestesiologia e Rianimazione UMG-Catanzaro; Fabio Arcangeli, Docente di Dermatologia Pediatrica Clinica e Sperimentale, Università Guglielmo Marconi Roma; Michela Sesta, Direttore UOC Neurologia Pediatrica Ospedale Giovanni XXII Bari; Elisabetta Cortis Direttore Reumatologia Ospedale Sant’Eugenio di Roma; Elisa Sama Dermatologa Pediatrica-Cesena.

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