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Delitto De Bianchi, la Cassazione conferma la condanna a Orfei
Crimine avvenuto a Castrovillari per un debito di mille euro. Le motivazioni con cui gli “ermellini” non hanno concesso ulteriori sconti di pena all’autore dell’omicidio di un dipendente del Circo
Pubblicato il: 30/04/2020 – 18:47
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CATANZARO Alex Orfei, il giovane domatore della nota dinastia circense, non merita ulteriori sconti di pena e ha già ottenuto “generosamente”, da parte dei giudici della Corte di Assise di Appello di Catanzaro, la riduzione della condanna per l’omicidio volontario di Werner De Bianchi, dipendente del Circo Royal, morto dopo un pestaggio e per aver ricevuto una coltellata fatale nel fianco da Orfei in seguito a una lite per un debito di mille euro con strascichi di insulti su facebook. Lo scrive la Corte di Cassazione nelle motivazioni depositate oggi del verdetto con il quale, lo scorso 28 gennaio, gli “ermellini” hanno respinto il ricorso della difesa di Orfei che chiedeva di ridurre ancora la condanna a undici anni e mezzo di reclusione dopo che la Corte di Assise aveva “limato” i 15 anni e sei mesi di carcere inflitti con rito abbreviato in primo grado.
L’OMICIDIO A CASTROVILLARI Il delitto è avvenuto il 12 agosto del 2016, in Calabria, a Castrovillari nel Cosentino, davanti a un supermercato dove Orfei aveva dato appuntamento a De Bianchi, il cui fratello aveva un debito di mille euro in sospeso con il domatore. Sia l’aggressore, che si era portato al seguito quattro dipendenti romeni per la “spedizione punitiva”, che la vittima, si trovavano in Calabria per gli spettacoli dei loro circhi. De Bianchi venne brutalmente picchiato con bastoni e calci, tanto che i bastoni si ruppero, e poi venne accoltellato da Orfei con così tanta forza che si spezzò anche la lama del coltello. Portato all’ospedale di Vibo Valentia, la vittima morì nella notte dopo aver raccontato tutto alla polizia. In rete, Orfei scrisse “e uno saccagnato” che in dialetto vuol dire “accoltellato”. Ad avviso della Cassazione, si è trattato di una “spinta delinquenziale sproporzionata” e De Bianchi è stato ucciso per futili motivi. In appello, la difesa di Orfei aveva ottenuto il riconoscimento della prevalenza delle circostanze attenuanti a fronte delle ragioni di scarso valore per le quali aveva ucciso e ora la Cassazione afferma che la condanna “scontata” non può essere considerata “gravosa” se si considera che “è stata applicata per un grave episodio di omicidio volontario, sia pure caratterizzato dal dolo eventuale”. Orfei è stato condotto in carcere il 30 gennaio scorso.
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