di Maria Rita Galati
CATANZARO «Non mi interessano gli attacchi al Governo, io sono la presidente della Regione e lo faccio nell’interessi della Calabria e dei calabresi». Messo in chiaro che «a noi ordini non ne dà nessuno», forte di una ordinanza all’avanguardia – «abbiamo anticipato perfino la California nel far aprire i bar e i ristoranti con i tavoli all’aperto» – che si dice certa alla fine riprenderanno tutti, la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, “racconta” ai giornalisti in una Sala Verde a misura di Covid 19 le misure messe in campo per fronteggiare l’emergenza economica e sociale, che ha preso il sopravvento su quella sanitaria. Due misure che rientrano nel programma più complessivo chiamato “Riparti Calabria”, quello da 150 milioni di euro presentato qualche settimana fa: “Riapri Calabria” e “Lavora in Calabria”, due tranche di finanziamento destinate a movimentare circa 120 milioni di euro suddivisi in due fondi, 40 milioni per le imprese e 80 milioni per i dipendenti, a fondo perduto. Il bando in pre-informazione per le imprese dovrebbe essere pubblicato già oggi. Soluzioni quelle raccontate – «noi non abbiamo intenzione di fare annunci ma di convocare conferenze stampa solo per raccontare le cose fatte» perchè «la gente ha bisogno di risposte e di tempi certi. Sappiamo che queste misure non sono esaustive e per tutte le categorie, ma è solo un step».
IL CONTESTO Si stima che in Calabria le imprese perderanno 2,2 miliardi di euro di fatturato nel solo anno 2020 e 900 milioni nel 2021. «Rischiamo di ammalarci seriamente in termini sociali ed economici. La Regione – ha ricordato Santelli – ha il dovere di dare risposte, perché adesso dobbiamo reimmaginare la Calabria. E noi interveniamo con questi interventi che sono assistenza, non assistenzialismo. Certo, questi interventi non sono ancora esaustivi per tutte le esigenze, ma sono solo il primo step del progetto della regione Calabria». Sebbene la presidente non ami questo termine, si tratta comunque di misure a fondo perduto che arrivano direttamente nelle tasche dei calabresi.La Regione sta lavorando alla riprogrammazione dei fondi comunitari in trattativa con il governo nazionale: «Si spera di recuperare, vado per eccesso, 500 milioni di euro, sono tanti per una regione come la Calabria. Non tutti sono recuperabili subito, comunque siamo al lavoro».
RIAPRI CALABRIA Andando nel dettaglio, la misura “Riapri Calabria” è una misura appartenente al progetto complessivo Riparti Calabria, che si innesta nel regime del Temporary Framework elaborato dall’UE, per l’emergenza Covid. Il sostegno consiste in un contributo una tantum erogato sulla base di una apposita istanza presentata dal rappresentante legale dell’impresa o da un intermediario abilitato, per il tramite di piattaforma telematica. Prevede uno stanziamento di 40 milioni, di cui 20 milioni a fondo perduto, finalizzato a sostenere piccoli imprenditori e partite Iva nella fase emergenziale, in particolare microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi: il bonus sarà concesso nella forma di un contributo a fondo perduto una tantum pari a 2mila euro per ciascuna impresa richiedente. Sulla misura sono previsti interventi pari a 20mila bonus sull’intero territorio regionale, seguendo l’ordine cronologico delle istanze pervenute alla Regione: l’erogazione sarà realizzata da Arcea. La domanda, estremamente semplificata, da effettuare su apposita piattaforma informatica, potrà essere trasmessa dalle imprese o dagli intermediari qualificati. Concluso l’esame della domanda, la Regione Calabria comunicherà al beneficiario, a mezzo pec, l’ammissione ai benefici del bonus e, contestualmente, ne disporrà l’immediata erogazione a mezzo di bonifico bancario sull’Iban indicato in sede di presentazione della corrispondente richiesta. Sulla misura sono previsti interventi per 40.000.000 di euro, equivalenti alla erogazione di 20.000 bonus sull’intero territorio regionale seguendo l’ordine cronologico delle richieste pervenute.
LAVORA IN CALABRIA “Lavora in Calabria” prevede uno stanziamento di 80 milioni, rivolti a microimprese e pmi artigiane, commerciali e industriali e di servizi per sostenerle nella riapertura post lockdown: il bonus è concesso nella forma di un contributo all’occupazione in ragione di 250-350 euro per ogni addetto in forza lavoro moltiplicato per un fattore di correzione, in sostanza – ha specificato Santelli – “su tre dipendenti uno lo paga la Regione”. Si tratta. Quindi, di una misura di stimolo alla riapertura delle attività, che invita l’impresa a riattivarsi secondo uno schema preesistente all’emergenza Covid 19 n termini organizzativi ed occupazionali. La misura mira ad attenuare gli effetti socio-economici derivanti dalla prolungata interruzione delle attività produttive. Il sostegno consiste in un contributo erogato sulla base di una apposita istanza presentata dal rappresentante legale dell’impresa o da un intermediario abilitato, per il tramite di piattaforma telematica, volto a contribuire ai costi del lavoro aziendali mediate un contributo mensile, per 5/6 mesi (o comunque sino al 31/12/2020), di importo flat, sulla base del 66% degli occupati dichiarati. Con tale misura si punta a conservare per intero i livelli occupazionali pre Covid a Sistema con l’intervento di cassa integrazione straordinaria attivata a livello regionale. La domanda, estremamente semplificata, da effettuare su apposita piattaforma informatica, potrà essere trasmessa dalle imprese o dagli intermediari qualificati. Concluso l’esame della domanda, la Regione Calabria comunicherà al beneficiario, a mezzo pec, l’ammissione ai benefici del bonus e, contestualmente, ne disporrà l’immediata erogazione a mezzo di bonifico bancario sull’Iban indicato in sede di presentazione della corrispondente richiesta. Sulla misura sono previsti interventi per 80.000.000 di euro, equivalenti alla erogazione di circa 300.000 voucher occupazionali sull’intero territorio regionale seguendo l’ordine cronologico delle richieste pervenute. Con riferimento ai controlli per evitare il rischio di infiltrazioni criminali, Santelli ha rimarcato che «bisogna scegliere se ingolfare gli uffici chiedendo un’enorme mole di certificati o fidarsi, e io sono dell’idea che in Calabria la troppa burocrazia non è stata un bene, in ogni caso tutti gli elenchi – ha specificato il presidente della Regione – saranno inviati e posti all’attenzione delle Prefetture e della Guardia di finanza».
GLI INTERVENTI IN CONFERENZA STAMPA Ad intervenire nello specifico sulle misure anche il vice presidente Nino Spirlì, l’assessore alle Attività produttive Fausto Orsomarso e all’Agricoltura, Gianluca Gallo. Dopo aver sottolineato «il senso civico dimostrato dai calabresi», Spirlì ha rimarcato che «non si possono fermare le speranze e i progetti. Le misure che illustriamo oggi sono un segnale di presenza, misure che abbiamo concordato con le associazioni di categoria che continuiamo ad ascoltare dal primo giorno. Artigianato, commercio e cultura sono i fiori all’occhiello di questa terra – ha detto ancora – e proprio con gli operatori culturali stiamo ragionando perché questo settore da oggi si veste di cultura e non di interessi. La Calabria non può rimanere chiusa in un tubo». L’assessore Fausto Orsomarso ha parlato del «grande lavoro di equilibrio condotto», dell’incastro dei bandi con le misure nazionali e degli incolpevoli ritardi della Regione sull’erogazione della cassa integrazione, visto che l’Inps si è trovato a gestire ben oltre 16 mila domande, e ad oggi ne sono state lavorate diecimila, e di come «tutte le nostre misure sono sommabili a quelle del Governo». «Una Calabria che riparte», dice Gianluca Gallo che mette a disposizione il supporto di Arcea e che «se avesse potuto rimettersi in modo prima, dato che è tra le regioni meno contagiate, ci avrebbe guadagnato un mese di Pil».
Tra frecciatine alla stampa inclemente con i tempi della Giunta che deve aver il tempo di agire, prima di essere criticata, e il video motivazionale con la canzone preferita della presidente – “A mano a Mano” di Rino Gaetano – insomma, si riparte. Anche dalla Cittadella regionale
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