CATANZARO «Stiamo cercando di utilizzare uno strumento pensato ed ideato per condizioni ordinarie ma ci troviamo in una situazione di emergenza». Lo strumento è quello della cassa integrazione a cui migliaia di aziende calabresi hanno fatto ricorso pur di preservare la forza lavoro e la sussistenza dell’attività stessa ma i ritardi non devono scoraggiare. «Si palesano delle difficoltà ma i tempi che stiamo vivendo sono straordinari – spiega Giuseppe Greco, direttore regionale dell’Inps -. C’è un complesso di regole complicate alla base della concessione della cassa integrazione in deroga e non è pensabile che in poche ore si possano sistemare delle procedure di semplificazione. Nelle scorse ore c’è stata una riunione con il ministro del lavoro Nunzia Catalfo alla quale hanno partecipato tutti gli assessori al Lavoro e si è deciso di istituire un tavolo tecnico per provare a semplificare la procedura»
I NUMERI Come spiegato nel corso della trasmissione 20.20 sono state trasmesse alla Regione da parte delle aziende 16.640 domande. «Di queste 1500 erano dei duplicati – aggiunge il direttore -. La Regione Calabria, che pubblica i dati, ha dichiarato di averne esaminate 9mila e 500. Dato che non esiste una piattaforma, la trasmissione è avvenuta tramite pec, quindi i colleghi della Regione – che stanno facendo un ottimo lavoro per quanto riguarda questa istruttoria – devono esaminare le domande». Superato il primo controllo, si passa all’emissione dei decreti. «Allo stato ne sono state decretate 6.780. I decreti di autorizzazione sono 5800 trasmessi tramite flussi telematici all’Inps. Noi queste domande le abbiamo tutte autorizzate: 5230 sono state autorizzate, le rimanenti transitano alla Regione in quanto dai nostri controlli sembrano non essere accettabili. Si tratta di imprese artigiane che devono fare riferimento al fondo bilaterale, oppure di altri tipi d’impresa per le quali è stata già disposta la Cigo».
I PAGAMENTI Delle 5200 autorizzate «ne sono state pagate poco meno di 2000, per un totale di circa 5mila lavoratori – prosegue Giuseppe Greco -. Esiste questa differenza perché una volta autorizzate, le aziende devono trasmettere elenco dei lavoratori. È chiaro che bisogna sollecitare le aziende affinché tramite i consulenti del lavoro si trasmettano i modelli utili per procedere al pagamento. Noi da parte nostra abbiamo impiegato in questo tipo di attività tutte le risorse migliori e che lavorano incessantemente per dare delle risposte il più veloci possibili. Siamo in un momento difficile. Alimentare odio sociale non conviene a nessuno. La partita dello scaricabarile giustificata per altri ritardi oggi non è utilizzabile. Dobbiamo fare tutti quadrato e impegnarci al massimo delle nostre possibilità e impegnarci per lenire le nostre difficoltà»
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