CORIGLIANO ROSSANO Il “pasticcio” ferrovia jonica finirà sui tavoli ministeriali? Il senatore del Movimento Cinque Stelle, Rosa Silvana Abate, dopo aver appreso dal Corriere della Calabria del blocco dei lavori di elettrificazione della tratta Sibari-Catanzaro-Lamezia aeroporto per «cavilli» sollevati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province Di Catanzaro, Cosenza e Crotone, come denunciati dall’ex sindaco di Rossano, Tonino Caracciolo (qui la notizia), ha scritto allo stesso organo del ministero dei Beni culturali.
Secondo la senatrice mancherebbe la firma del decreto di revisione del vincolo archeologico per i Comuni di Corigliano Rossano e Cassano All’Ionio: questo a suo dire l’intoppo che, però, potrebbe subire un’accelerazione.
«Ora dovrebbe essere solo convocato il Comitato regionale da parte del segretariato regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo diretto da Salvatore Patamia per approvare ed emettere il suddetto decreto», dichiara Rosa Silvana Abate.
I lavori di elettrificazione della linea ferroviaria jonica, nel tratto tra Sibari e Catanzaro Lido, sono partiti da due anni. L’intervento, rammenta la parlamentare di Corigliano Rossano, ricade all’interno di un contesto complessivo di velocizzazione tramite elettrificazione che comprende la linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme e la linea Sibari-Catanzaro Lido per un budget complessivo che uno studio di fattibilità di Rfi ha stimato in circa 275 milioni di euro, con risorse provenienti da Contratto di Programma Rfi, Fondi Fsc (Delibera Cipe del 28 febbraio 2018) e altre fonti di competenza regionale e Rfi.
Il 30 agosto 2018 a Corigliano è partita la realizzazione dei plinti e la posa in opera dei tralicci per la trazione elettrica che ha dato inizio effettivo ai lavori di elettrificazione della linea jonica, con termine sul tratto Sibari-Catanzaro Lido previsto per il 2022.
«Non si può più, nel 2020, immaginare una linea ferroviaria come la Reggio Calabria-Taranto, dorsale a servizio del versante jonico calabrese, fondamentale per il trasporto di persone e merci e per lo sviluppo dell’intera Regione, ancora pervasa da dubbi ed incertezze sulla sua totale elettrificazione», aggiunge la senatrice nel commentare l’accaduto. La quale poi annuncia di aver scritto al direttore Patamia. «Ho colto l’occasione di sollecitare la questione e, soprattutto, di capire, visto che la firma è attesa già da molto tempo, se intanto la situazione si sia risolta e si siano sbloccati i lavori oppure se e quali intoppi ne impediscano ad oggi la firma. Allo stesso tempo – chiosa la Abate – gli ho comunicato anche che sono a sua completa disposizione in qualità di senatrice della Repubblica per fare in modo che, per quanto di mia competenza, tutti i problemi sorti vengano superati nel più breve tempo possibile».
Sulla questione è intervenuta anche l’associazione Ferrovie in Calabria, ponendo alcune precisazioni. «La tratta sulla quale è in essere il blocco da parte della Soprintendenza ABAP per le provincie di Catanzaro, Cosenza e Crotone è la Corigliano-Sibari – spiega il presidente Roberto Galati – ricadente in un territorio a fortissima vocazione archeologica e paesaggistica. Nello specifico, infatti, vogliamo ribadire che questo problema, che in realtà riguarda l’installazione dei pali tipo LS che sosterranno la catenaria, a fianco del binario. Secondo la Soprintendenza, almeno da informazioni in nostro possesso, l’installazione di pali e catenaria sarebbe di forte impatto visivo all’interno del paesaggio attraversato».
Ad ogni modo, la questione scotta. Semplicemente perché l’Alto Jonio calabrese non può continuare ad essere relegato in Serie D anche per pastoie burocratiche infinite, come quelle che stanno attanagliando tutte le infrastrutture in programma nella Sibaritide, dall’ospedale di Insiti al terzo megalotto della statale 106. Ma queste sono altre storie. (lu.la.)
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