«Il laboratorio di Microbiologia-Virologia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme è pronto per essere riattivato ma ancora manca il personale». È quanto affermano in una nota Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, e Francesco Muraca, già candidato alle scorse elezioni regionali ed esponente di primo piano di IRIC. «All’interno del laboratorio – proseguono Callipo e Muraca – ci sono costosi macchinari al momento inutilizzati e anche la struttura, a quanto abbiamo appreso, sarebbe in condizioni adeguate per la riapertura, tanto che la stessa Regione ha dato parere favorevole con una nota inviata all’Asp di Catanzaro lo scorso 28 aprile. Insomma mancherebbe solo il personale e, ad oggi, non è dato sapere se e come la Regione e la struttura commissariale si siano attivate per provvedere. Con poche unità di personale, attingendo alle graduatorie o programmando una rotazione interna di due tecnici e un biologo tra quelli in servizio nel territorio dell’Asp di Catanzaro, si potrebbe rendere operativo un servizio che risulterebbe molto utile per processare eventuali tamponi effettuati in Calabria e prezioso per la vasta utenza del comprensorio lametino».
Callipo e Muraca, che colgono l’occasione anche per manifestare «vicinanza alle istanze del personale sanitario del 118 sempre in prima linea nell’emergenza», ricostruiscono la vicenda del laboratorio richiamando anche la risposta fornita dalla Regione a un’interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri regionali di “Io resto in Calabria” lo scorso 12 maggio: «Nel documento, la direzione generale del dipartimento Tutela della Salute della Regione affermava già un mese fa che si stavano valutando i requisiti di alcuni laboratori, oltre a quelli già attivi, “al cui interno sarebbe possibile attivare un settore di microbiologia/virologia”. La Regione cita a questo proposito gli ospedali spoke di Crotone, Vibo Valentia, Rossano, Locri e Lamezia Terme, specificando che “ad eccezione di quest’ultimo, tutti gli altri necessitano di alcune attrezzature fondamentali”. Ne consegue dunque – fanno notare i due esponenti di IRIC – che l’ospedale di Lamezia sarebbe già dotato dei macchinari necessari a riattivare il servizio e a processare i tamponi effettuati per la ricerca del Covid-19. Nel dare parere favorevole, il dipartimento Tutela della Salute della Regione ha specificato che fosse comunque necessario il via libera del Ministero della Salute, ma poi non se n’è saputo più nulla. È passato più di un mese – concludono Callipo e Muraca – e un servizio fondamentale per i cittadini, che potrebbe evitare di inviare in Campania o di conservare in frigorifero i tamponi effettuati in Calabria, resta inspiegabilmente bloccato».
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