di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME Da grande incompiuta a simbolo di eccellenza della Calabria. Un passaggio non indolore, certo, trascinato anzi per oltre vent’anni e che ha avuto il suo apice solo a luglio del 2018. Parliamo del Polo integrato Inail-Asp, nato e sviluppatosi nei locali della Fondazione Terina, nell’area industriale di Lamezia Terme, e che poco più di due anni fa è stato ufficialmente inaugurato, con tanto di taglio del nastro da parte dell’allora presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e un grande parterre di politici e professionisti.
DA FAVOLA AD INCUBO Due anni vissuti alla grande, con numeri di successo che hanno certificato come e quanto, nei fatti, il centro integrato fosse fondamentale per il territorio lametino, e non solo. Eppure qualcosa pare non abbia convinto l’Asp di Catanzaro, rappresentata dal commissario Luisa Latella. La “favola” del Polo integrato, infatti, si è trasformata in un incubo, scontrandosi, in questi giorni, con la dura realtà fatta di tagli del personale e licenziamenti improvvisi. Questa almeno la sorte di sei fisiatri, sotto contratto proprio con l’Azienda sanitaria provinciale catanzarese e che hanno visto cessare il rapporto di lavoro.
NO AL RINNOVO DEL CONTRATTO Si tratta di dipendenti a tempo determinato e il cui contratto – semestrale – era già stato rinnovato tre volte e in scadenza lo scorso 15 giugno. Dall’Asp e dai dirigenti nessuna comunicazione formale, né un avviso. Solo la consapevolezza di non dover recarsi più a lavoro e lasciare tutto nelle mani del direttore facente funzioni, Massimo Rosato oltre a 13 fisioterapisti, loro invece impiegati a tempo indeterminato. Una notizia che ha lasciato sorpresi i sei professioni che, nell’ultimo anno e mezzo, hanno messo in campo ogni sforzo possibile per portare a termine il loro lavoro, smaltendo una lista d’attesa infinita, sperando di ottenere un contratto a tempo indeterminato o comunque di poter accedere ad un concorso ad hoc. «Non capiamo cosa sia successo – racconta al Corriere della Calabria la dottoressa Lorena Scalamandrè – i numeri che abbiamo registrato in questi due anni erano eccellenti e mostravano il successo di questa struttura».
ATTIVITA’ A RISCHIO Già perché in questi due anni, nel centro, sono state svolte diverse attività, a cominciare da quelle ambulatoriali, passando per i ricoveri estensivi (a lungo termine) e le consulenze svolte presso l’ospedale di Lamezia Terme e quello di Soverato. Attività che rappresentano il cuore pulsante del Polo integrato e che ora rischiano di subire un brusco quanto inaspettato stop.
IL FUTURO Un fulmine a ciel sereno, dunque, per i sei fisiatri ma anche per il Polo integrato, il cui futuro non sembra più roseo come prima ma fatto solo di interrogativi lasciati in sospeso. Toccherà ora ai dirigenti dell’Asp di Catanzaro dare risposte concrete, e in fretta, per non rischiare di compromettere quanto di buono fatto in questi ultimi due anni, grazie soprattutto a figure professionali indispensabili, rimaste ora senza contratto e senza futuro. (redazione@corrierecal.it)
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