COSENZA Ci aveva provato il consigliere regionale leghista Pietro Molinaro a cavalcare l’onda del grande successo, editoriale e mediatico, del cantautore Dario Brunori, vincitore del prestigioso Premio Tenco come miglior album in assoluto. Il tonfo dell’operazione politico-piaciona, però, si è sentito in tutte le latitudini calabre, non solo nella provincia di Cosenza, patria dell’artista e pascolo di voti per Molinaro.
Il simbolo della Lega sulla faccia del cantautore Dario Brunori non è andato proprio giù ai fan dell’artista che hanno pesantemente stigmatizzato l’iniziativa politico-piaciona del consigliere salviniano, sommerso da un’indignata ondata di segnalazioni e post dei fan che in poche ore ha fatto sparire il post dalla pagina di Molinaro. Passino l’acqua agli agricoltori del Crotonese e i consorzi di bonifica, monotema portato avanti strenuamente da Molinaro.
Passi la lotta contro le antenne 5G che attenterebbero alla salute dei calabresi. Ma Brunori no. Brunori non è negoziabile. E questo i calabresi (e non) non lo hanno accettato sommergendo Facebook di segnalazioni. Lo stesso entourage dell’artista è stato scosso dal terremoto dell’indignazione generale che ha bussato ad ogni porta pur di vedere rimosso l’insopportabile post con la faccia di Brunori in primo piano, il simbolo della Lega e la faccia di Molinaro in basso, e in alto lo slogan: «La Calabria non ha bisogno di polemiche per vincere».
Ma che c’azzecca?, hanno pensato i più. E si sono attivati.
“Vincere un premio prestigioso come ha fatto Brunori, a volte, può essere controproducente, perché poi chiunque può farti i complimenti”, ha commentato un utente. “Spero che Dario Brunori lo diffidi per avere utilizzato impropriamente la sua immagine”, replica una donna.
I risultati si sono visti in poco tempo. Adesso sulla pagina del politico sono rimasti, con buona pace di tutti, la lotta al 5G e i campi da irrigare. (ale. tru.)
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