di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME Continua a riservare più di qualche sorpresa il riconteggio delle schede elettorali relative alle ultime elezioni a Lamezia Terme che hanno visto la vittoria, al ballottaggio, dell’attuale sindaco Paolo Mascaro. Una procedura necessaria dopo che il Tar Calabria ha accolto, nelle scorse settimane, i ricorsi presentati da altri due candidati a sindaco, Silvio Zizza e Massimo Cristiano.
I DUBBI SULLA SEZIONE “20” Ma, come nelle migliori opere teatrali, non sono mancati fin qui i colpi di scena. L’ultimo, solo in ordine di tempo, ieri pomeriggio fra le sale di una Prefettura, quella di Catanzaro, dove il controllo delle schede aveva già fatto emergere più di qualche situazione di criticità e fatto salire la tensione oltre il limite. Già perché sulle 7 sezioni su 48 fin qui controllate (1, 3, 5, 6, 15, 17 e 20) è stata proprio la 20 a far emergere alcune incongruenze preoccupanti. Fra tutte una differenza di voti per “Fratelli d’Italia” di 25 voti: dagli 81 registrati ai 56 effettivamente riscontrati. E il dubbio è che altre situazioni simili possano verificarsi in altre sezioni. Decine di voti che potrebbero incidere, e non poco, sulla elezione dei consiglieri.
LO STOP AI CONTROLLI Ma la procedura e la continua verbalizzazione della Prefettura ha “indispettito” il rappresentante legale del Comune lametino, l’avvocato Francesco Carnovale Scalzo, che ha così chiesto di interrompere tutto contestando, di fatto, il metodo utilizzato ben oltre (secondo lui) i limiti imposti dal Tar. Una situazione paradossale e che ha evidentemente scatenato le ire dei due candidati già sul piede di guerra, Cristiano e Zizza, e convinti ancor di più di aver messo in luce, grazie al loro ricorso, una situazione di «disordine e una diffusa alterazione dei risultati elettorali».
L’ATTACCO DEI CINQUE STELLE Ad incalzare l’attuale amministrazione lametina e il sindaco, Paolo Mascaro, ci ha pensato anche il deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe D’Ippolito. «Sfugge il motivo per cui il sindaco lametino Paolo Mascaro, che è rappresentante legale del Comune, non intenda aspettare l’esito delle verifiche della Prefettura. Chiarisca come mai gli avvocati del municipio si stanno opponendo con tutte le loro forze al completamento degli accertamenti disposti a seguito dei ricorsi presentati, tra cui quello del Movimento 5 Stelle». «Mascaro – sottolinea il deputato M5S – ha il dovere di spiegare pubblicamente le ragioni di questa netta ostilità del Comune nei confronti della Prefettura. Ha paura che emerga il taroccamento del voto? Non ritiene doveroso, nell’interesse di tutti, che si stabilisca la verità dei fatti, anche alla luce del precedente scioglimento per infiltrazioni del Consiglio comunale lametino, che mi auguro non si ripeta un’altra volta?». «Mascaro rompa il suo silenzio – conclude D’Ippolito – ed esca allo scoperto. Dica da che parte sta, se con le istituzioni oppure con i suoi partiti di riferimento. Dica se teme qualcosa o qualcuno oppure se anche lui, come noi, vuole che si faccia luce, una volta per tutte, sulla regolarità o meno delle passate Comunali».
ESTATE CALDISSIMA Per il sindaco Mascaro si tratta dell’ennesima “bomba” da disinnescare e un mese di luglio più rovente del previsto. Già perché all’orizzonte c’è già la discussione (fissata per il prossimo 14 luglio) sul ricorso della Procura generale di Catanzaro sulla sua presunta incandidabilità. Poi c’è la vicenda legata alla presunta incandidabilità di alcuni consiglieri comunali. Senza tralasciare le “pressioni” dell’opposizione e, infine, il surreale scontro tutto interno al Comune tra il segretario generale, Pasquale Pupo, e il rappresentante sindacale dell Uil-Fpl di Catanzaro, Bruno Ruberto. Un vero e proprio “campo minato” da percorrere fino ad un ideale traguardo che, al momento, sembra più lontano che mai. (redazione@corrierecal.it)
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