RENDE L’annuale classifica Censis delle Università italiane conferma l’Unical tra i migliori grandi atenei statali. L’ateneo quest’anno è al quarto posto e scende di due posizioni rispetto al 2019, ma sul punteggio generale la flessione è lieve: si passa dal 90,2 della precedente classifica all’89,5 totalizzato quest’anno. Perugia, ateneo al primo posto della classifica, ha un punteggio medio di 92,7.
L’Unical però conferma il primato assoluto tra tutti gli atenei statali per i servizi: l’indicatore, che fa riferimento ai pasti garantiti e alle residenze per studenti, assegna all’ateneo anche quest’anno il punteggio massimo di 110.
Il rapporto Censis è costruito su sei indicatori: servizi, borse, strutture, comunicazione e servizi digitali, internazionalizzazione, occupabilità. Fatta eccezione per la Comunicazione – unica voce per la quale il rapporto fotografa la performance 2020 – tutti gli altri parametri fanno riferimento all’anno accademico 2018/2019.
Accanto alla conferma dell’eccellenza per i servizi, dal rapporto emerge un miglioramento delle performance Unical per pressoché tutti gli indicatori. La crescita più sensibile è su Comunicazione e servizi digitali. La nuova rilevazione Censis vede un punteggio in crescita di 5 punti rispetto alla passata edizione del rapporto.
Migliorano anche le valutazioni per strutture (aule, biblioteche e laboratori), internazionalizzazione e occupabilità. Quest’ultimo indicatore fa segnare un incremento di due punti, pur trattandosi di un parametro “ostico” visto il contesto territoriale e la modalità di rilevazione che tiene conto della facilità con cui i laureati magistrali trovano lavoro a un anno dalla laurea.
Dal rapporto si evince invece un calo sul punteggio per le borse di studio, calcolato con riferimento alla spesa degli Atenei e degli Enti del Diritto allo Studio per interventi a favore degli studenti nell’anno solare 2018 (e rispetto al totale degli iscritti nell’anno accademico 2018/2019): si scende da 110 a 97.
Si tratta del secondo miglior risultato tra i grandi atenei (solo Cagliari fa meglio, ottenendo 110), tuttavia non rispecchia il reale impegno dell’ateneo che ha incrementato l’investimento sul diritto allo studio e attualmente garantisce il 100 per cento della copertura delle borse di studio, con una spesa media annua di circa 20 milioni di euro.
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