REGGIO CALABRIA “Gravissima eventualità che attiene la probabile illegittima corresponsione di laute indennità a decine di dirigenti medici in servizio presso l’ASP di Reggio Calabria”. Il segretario territoriale Uil Fpl, Nicola Simone, torna a scrivere al Prefetto di Reggio Calabria in merito alla situazione dei dirigenti medici dell’Asp di Reggio Calabria.
«Tale possibile illecita pratica – afferma il sindacalista – discenderebbe dal fatto che detto personale medico avrebbe la responsabilità di Strutture/Unità Operative di diversa valenza e caratura che ad una attenta disamina risulterebbero fragorosamente inesistenti e, quindi, le correlate funzioni non esercitate. Tali strutture non sarebbero soprattutto ricomprese e previste dall’Atto Aziendale unico elemento giuridico a suffragare la legittimità dell’esistenza all’interno dell’ASP di unità operative, semplici dipartimentali e semplici dalla effettiva guida delle quali discendono responsabilità organizzative e la legittima corresponsione delle indennità collegate. Inoltre sembra non insistano, altresì, atti deliberativi che legittimino detti incarichi e, soprattutto, i contratti stipulati tra ASP ed i singoli dirigenti. Cosa assolutamente grave sotto il profilo penale e contabile è che risulterebbe che alcuni dirigenti percepiscano la indennità de qua pur essendo applicati presso ambiti lavorativi completamente diversi».
A tutt’oggi, aggiunge Simone, la situazione permane «identica e colpevolmente immodificata rappresentando oltre che un possibile grave danno erariale, marasma organizzativo, la stura a numerosissimi contenziosi e una persistente e reiterata pratica immorale ed illegale».
«Qualora quanto rappresentato fosse corrispondente al vero – ragione l’esponente della Uil Fpl – rappresenterebbe a carico dei Direttori Generali, dei Commissari Straordinari, dei Direttori Sanitari, dei Direttori Amministrativi, dei Responsabili dell’Ufficio del Personale e della Ragioneria che si sono succeduti nel tempo gravissime responsabilità contabili. Dette responsabilità chiaramente sono addebitabili, altresì, ai dirigenti che avrebbero indebitamente goduto di tali indennità aggravata dal fatto che sarebbero stati per anni distratti dai propri compiti di istituto».
Simone dunque chiede al Prefetto Mariani, qualora lo ritenga opportuno, di intervenire «verificando se quanto ipotizzato corrispondendo al vero meriti un intervento nei confronti della Commissione straordinaria affinché venga ripristinata la legalità».
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