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Assunzioni al Gom bloccate, chiesto l'intervento del Prefetto

Sarà istituito un tavolo tecnico nella Prefettura di Reggio Calabria con il commissario regionale alla sanità, il dirigente generale del Dipartimento Tutela Salute e la commissaria del Grande osped…

Pubblicato il: 09/09/2020 – 16:39
Assunzioni al Gom bloccate, chiesto l'intervento del Prefetto

di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Blocco delle assunzioni al Grande ospedale metropolitano, chiesto l’intervento del Prefetto Mariani. Ieri pomeriggio, alle 17.30, una delegazione composta dal commissario straordinario del Gom, Iole Fantozzi, dal direttore sanitario aziendale Salvatore Costarella e da medici rappresentati del corpo medico, è stata ricevuta dal Prefetto, il quale ha garantito che a breve si terrà un tavolo tecnico in Prefettura, al quale saranno convocati il commissario alla Sanità in Calabria, il generale Saverio Cotticelli, il dirigente generale del Dipartimento Tutela Salute, Francesco Bevere, e la commissaria straordinaria del Gom Fantozzi. Sul tavolo del prefetto Mariani ci sarà il nodo da sciogliere delle nuove assunzioni al Gom, che dal decreto del commissario ad acta n. 114 del 2 settembre scorso ammontano a “zero”.
Un garbuglio di norme, interpretazioni e successioni di leggi nel tempo, condito con un misto di grigia burocrazia. Il decreto, che ha ad oggetto l’azienda ospedaliera “Grande ospedale metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli” e il “piano dei fabbisogni di personale per il triennio 2020-2022” ha determinato che, pur riconoscendo che per l’azienda ospedaliera è necessario considerare “l’evoluzione positiva che la stessa ha vissuto negli ultimi anni tali da renderla un punto di riferimento per la Regione. Infatti l’Azienda si è sviluppata per rispondere alle effettive esigenze del territorio ampliando l’erogazione dei servizi sanitari”, va rilevato che il fabbisogno del personale approvato con la deliberazione n.219 del 5 maggio 2020 pari a 2457 unità non risulta contenuto nei limiti di spesa di cui all’art. 2, comma 71, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e successive modificazioni – che stabilisce che la spesa del personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle Amministrazioni e dell’Irap e al netto dei rinnovi contrattuali intervenuti dopo il 2004, non superi il corrispondente ammontare dell’anno 2004 diminuito dell’1,4%”.
Per cui il decreto commissariale assegna 84 milioni di euro (esattamente 84.508.240,00 euro) autorizzando l’azienda ospedaliera ad effettuare nel biennio 2020-2021 le assunzioni volte a garantire i processi di stabilizzazione del personale precario e il reintegro dei cessati (il cosiddetto turnover) nei limiti della spesa” di 84 milioni. In pratica, tradotto dal burocratese, il Gom può solo sostituire il personale andato in pensione e può assumere i precari, ma il numero totale del personale impiegato in ospedale non aumenta nemmeno di una unità. Meno precari e più contrattualizzati, sicuramente una buona notizia per i diretti interessati, ma cambia solo il loro status giuridico, non il numero di infermieri e medici su cui i reparti e i pazienti possono contare.
La decisione del commissario viene contestata dai vertici del Gom almeno su due aspetti. Il primo riguarda la scelta di utilizzare i parametri indicati dalla legge del 2009, e non quelli del “Decreto Calabria”, che prende il nome dalla penosa situazione della sanità calabrese, l’allora ministro della sanità Giulia Grillo venne in Calabria e poi tornò con tutto il governo per approvare il decreto in una riunione del Consiglio dei ministri tenuta a Reggio Calabria, ma si applica in tutta Italia. Il decreto Calabria convertito in legge (che prevede la possibilità di utilizzare la somma riferita al 2018 aumentata del 15%), ad esempio è stato utilizzato dal governatore Zaia per le assunzioni nella regione Veneto. La forbice tra l’applicazione delle due norme, riferiscono fonti del Gom, sarebbe stata di 159 assunzioni, utilizzando il decreto Calabria, neanche una con l’altra legge. In Calabria, invece, valgono ancora le regole del 2009, con parametri riferiti al 2004, quando tra l’altro il Gom ancora nemmeno si chiamava “Grande ospedale metropolitano”. Ma pur volendo applicare la legge del 2009, e questo è il secondo aspetto su cui si appuntano le critiche del Gom, l’errore consisterebbe nel riparto della somma complessiva che viene ricavata per tutta la regione Calabria, che verrebbe distribuita con un criterio lineare e non secondo le effettive esigenze. Secondo questo calcolo l’Asp di Reggio Calabria beneficerebbe del 43% dell’intera somma regionale, mentre il Gom, appunto, resterebbe fermo al palo dello 0% per nuove assunzioni. Un riparto che al Gom giudicano “ragionieristico e non meritocratico”. (redazione@corrierecal.it)

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